Si fa presto a dire “un milione”. Anche in Germania. Nella primavera del 2013, Angela Merkel si era esposta sulla mobilità sostenibile in Germania puntando sul milione di auto elettriche entro il 2020. Il suo ministro dei trasporti, Alexander Dobrindt, ha messo a punto un piano per incentivare – ma senza contributi economici – la diffusione delle auto a zero emissioni che diventerà operativo nel 2015. Ma il milione è lontano, come hanno confermato gli esperti del NPE, la piattaforma nazionale sull’elettromobilità voluta dello stesso governo federale nel 2010. Henning Kagermann, il presidente dell’organismo, è stato chiaro: “Allo stato attuale, la Germania raggiungerà l’obiettivo del milione solo con eventuali incentivi”.

“C’è molto da fare”, ha concesso la cancelliera nel corso della conferenza stampa con la quale l’NPE presentava il bilancio intermedio. A Berlino, Merkel ha ammesso che ulteriori incentivi sono necessari, ma di questo dovrà discutere con i Länder. In particolare dell’ipotesi di ammortamenti speciali per le auto aziendali (il 50% del costo di acquisto abbattibile ancora nel primo anno con un costo a carico dell’erario attorno ai 200 milioni di euro l’anno), che costituiscono i due terzi del mercato. Diverse amministrazioni comunali avevano invece storto il naso riguardo al piano del ministro di concedere l’uso delle corsie preferenziali anche alle auto “ecologiche”, cioè quelle con emissioni di CO2 sotto i 50 g/km o con almeno 30 chilometri a zero emissioni. Vale a dire anche vetture come Mercedes-Benz Classe S 500 plug-in hybrid o Cayenne S E-Hybrid.

In Germania sono state censite finora 24.000 auto puramente elettriche (altre 100.000 sono ibride), meno di 7.000 delle quali immatricolate nei primi dieci mesi del 2014. Una progressione terribilmente lenta che in ottobre ha anche subito una contrazione: con 841 unità vendute, in ottobre il segmento a batterie ha perso il 14% rispetto allo stesso mese del 2013. La “regina” è stata la Renault Zoe con 178 unità targate (+42,4%), mentre la BMW i3 è stata acquistata in 160 esemplari (-32,5%). Un solo automobilista ha optato per Opel Ampera.

“Siamo lontani dall’obiettivo di fare della Germania il mercato leader per l’elettromobilità”, ha rincarato Matthias Wissmann, presidente del VDA, l’associazione dei costruttori. Anche Wissmann ha chiesto al governo di agire, ricordando come i colossi dell’auto stiano facendo la loro parte per ridurre le emissioni con 17 nuovi modelli “eco” entro la fine del 2014 ed altri 12 nel 2015. Solo tra il 2012 ed il 2013, il governo federale ha stanziato un miliardo a sostegno di ricerca e sviluppo per le auto elettriche (costruttori e fornitori ne hanno investiti 12 negli ultimi anni) . In Germania, le stazioni di ricarica elettrica sono 4.800, alle quali il ministro dei trasporti vorrebbe aggiungere una rete di 400 colonnine lungo la rete autostradale.

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