“Dall’esperienza di sindaco di Roma sono uscito più povero di quando ho cominciato“. Sono le parole dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenendo a “Porta a porta” (Rai Uno) sul’inchiesta della Procura di Roma riguardante la mafia nella capitale e per la quale è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Elencando le spese della sua campagna elettorale per la tentata rielezione a sindaco, Alemanno riferisce di aver speso due milioni di euro, di cui 1,5 milioni di finanziamenti e 500mila euro di debiti personali. “Ho dovuto vendere una casa per fare un mutuo” – spiega – “che era necessario per pagare una campagna elettorale molto onerosa per la quale il mio partito, il Pdl, non m’ha aiutato“. E sottolinea: “Se quello che emerge dall’inchiesta sarà comprovato, sicuramente avrò commesso l’errore di aver riposto fiducia in persone che non l’hanno rispettata. E me ne faccio carico politicamente. Io ho una storia di lotta contro la criminalità organizzata e la mafia. Ho chiesto molte volte al Prefetto, al Questore, alla Procura se a Roma ci fosse la mafia e mi hanno detto di no, poi l’ho chiesto anche a Pignatone e mi disse: ‘Non lo so, vedremo””. Riferendosi in particolare al suo ex capo segreteria, Antonio Lucarelli, all’ex ad di Ente Eur, Riccardo Mancini e all’ex ad di Ama, Franco Panzironi, Alemanno assicura: “Da loro mi sono sempre stati negati contatti strani o pericolosi. L’unico che mi disse di conoscere Carminati è stato Mancini, che lo aveva conosciuto da giovane visto che entrambi venivano dall’Eur. Io non accetto” – prosegue – “che la mia amministrazione venga identificata con queste persone. E la storia della destra romana non è la storia dei Carminati e della banda della Magliana“. Poi precisa: “La mia fondazione ha ricevuto 75mila euro di contributi, tutti dichiarati e tracciati. C’è comunque un’oggettiva debolezza della politica romana e quindi credo che l’idea di un commissario per il comune di Roma sarebbe necessaria. Non uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, ma un ‘auto scioglimento’ come atto politico”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione