Assemblea congiunta a Roma dei deputati e senatori del Movimento 5 stelle alla Camera, i 5 vice del direttorio spiegano le loro funzioni e ruoli all’interno del movimento, dopo l’incontro pomeridiano con Gianroberto Casaleggio. I malumori sopratutto a livello locale ci sono, secondo il deputato Tommaso Currò che insieme ad altri dissidenti diserta l’assemblea. Si registrano diverse defezioni nei consigli comunali, soprattutto in Toscana. Si parla di prossimi addii anche nel gruppo parlamentare. “Ho intenzione di dimettermi dalla Camera, ma prima voglio il parere degli attivisti del mio territorio, quelli che contano davvero non questi signori qui” afferma il deputato Cristian Iannuzzi tra i critici in questa fase. “Abbiamo assistito ad una conferenza stampa dei cinque, non c’è più nemmeno l’orizzontalità in assemblea, dovevamo dare voce al popolo, potenziare la rete – continua Iannuzzi – invece ci ritroviamo una struttura piramidale, intermediari tra noi e Casaleggio, al popolo resta il compito di cliccare un sito, spuntare un like su Facebook, è oramai un partito, io non aderisco a questa cosa”. “Il movimento ha le porte aperte in uscita e in entrata, se qualcuno va via ne prenderemo atto – sostiene invece il senatore Vincenzo Santangelo – non è semplice, il movimento non è un partito, è qualcosa che si evolve, non c’è una strada già segnata, si deve cercare insieme” . “In un gruppo di 140 persone è difficile che non ci siano malumori, i 5 hanno fugato però ogni dubbio oggi in assemblea, per adesso non ho comunicazioni di dimissioni imminenti” dice Andrea Cecconi, Capogruppo M55 alla Camera, finito anche lui qualche giorno fa nell’occhio del ciclone per aver ratificato le espulsioni di Artini e Pinna tanto contestate di Irene Buscemi