Fiorentina-Juventus non è mai una partita come le altre. L’anno scorso quest’incrocio aveva offerto alcuni dei match più belli della stagione: l’incredibile 4-2 della tripletta di Pepito Rossi, una delle due sole sconfitte in campionato dei bianconeri; poi la splendida sfida in Europa League decisa da una magia di Pirlo. Oggi Rossi era infortunato, la Juventus pensava soprattutto alla Champions (lo si è visto nelle scelte di formazione di Allegri). E il match non è stato all’altezza delle aspettative: al Franchi è solo 0-0, senza occasioni, senza emozioni. Un pareggio scialbo per lo spettacolo e buono per la classifica solo fino a un certo punto, visto che la Fiorentina non riesce a spiccare il volo verso l’Europa e la Juventus rischia di vedere avvicinarsi pericolosamente la Roma.
L’unica vera sorpresa di serata viene in partenza, dalle formazioni: Allegri lascia a riposo Carlos Tevez. Turn-over in vista della gara con l’Atletico Madrid, cruciale per il passaggio agli ottavi di Champions League. Davanti con Llorente non c’è Morata (troppo simile), e neppure Giovinco (continua la sua eclissi in bianconero): spazio a Coman, che non si vedeva titolare dalla prima giornata. Un messaggio di fiducia nei confronti del giovane francese e della forza complessiva della squadra. Ma anche un’indicazione sulle reali priorità della squadra: la partita di martedì sarà senza ritorno, il campionato è ancora lungo. Per questo meglio far riposare Tevez, e anche Marchisio. Ma le rinunce si faranno sentire.
Per la Fiorentina, invece, il match contro la Juventus è più che un derby: lo dimostra la curva Fiesole tappezzata di Viola, Andrea Della Valle in tribuna con l’entusiasmo dei migliori tempi. L’avvio è gradevole, ma dopo i primi minuti subito si comincia ad avvertire la carenza di palle gol, che caratterizzerà tutto il match. Gli ospiti si fanno vedere un paio di volte dalle parti di Neto, senza troppa pericolosità. Più rischioso un cross in area bianconera su cui Chiellini prima strattona Gomez, poi tocca il pallone col braccio più o meno attaccato al corpo: Rizzoli preferisce lasciar correre. La Fiorentina a fine primo tempo, la Juventus ad inizio ripresa proveranno ad alzare il ritmo, ma nessuna delle squadre riesce a colpire. La viola produce solo una serie di punizioni calciate da Mati Fernanden senza ulteriori conseguenze, gli ospiti un paio di percussioni centrali. E non incidono neppure i cambi degli allenatori: nel secondo tempo Allegri correrà ai ripari inserendo Tevez al posto di Coman (comunque positivo); Montella tenterà di ravvivare il suo attacco, sostituendo un inguardabile Mario Gomez con la freschezza di Babacar. Cambiano un po’ di uomini, non il risultato: ci vuole un destro dalla distanza di Cuadrado per sporcare i guanti a Buffon, per la prima volta al 70’.
Gli attaccanti sono poco serviti, gli uomini di fantasia (da Pirlo a Cuadrado) latitano, il match esalta soprattutto i difensori: Bonucci determinante in almeno tre chiusure da una parte, Savic dall’altra. Servirebbe un episodio per sbloccare il punteggio. Non arriva, e l’unico vero rimpianto è della Juventus, a cui Rizzoli non concede un rigore a tempo abbondantemente scaduto per un tocco di Pizarro con la mano, ingenuo ma abbastanza netto. Lo 0-0 è comunque il risultato giusto per una partita brutta, in cui si è sbagliato tanto tecnicamente e pochissimo tatticamente. Il pareggio a reti bianche rispecchia quanto visto in campo e delude tutti. Tranne la Roma, spettatrice interessata, che domani in casa contro il Sassuolo può accorciare di nuovo il distacco dalla vetta della classifica.