Secondo la maggioranza degli elettori del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dovrebbe fare un passo indietro, lasciando spazio ai giovani (55%). Lo afferma un sondaggio condotto dall’Istituto Ixè per la trasmissione Agorà, in onda su Raitre. Secondo il 52% degli interpellati, poi, le recenti espulsioni nel movimento sono state sbagliate, mentre per il 43% la crisi del Movimento rappresenta l’inizio della fine, a fronte del 39% che la interpreta come un momento di difficoltà passeggero. Una netta maggioranza degli elettori M5S, il 72%, vorrebbe vedere nei talk show politici i loro rappresentanti in Parlamento. “Qualche mese fa, almeno il 70% degli elettori del Movimento non avrebbe voluto un passo indietro di Beppe Grillo – ha osservato Roberto Weber, presidente Ixè-: da qui, si coglie molto bene la crisi dei 5 Stelle”. “Avremmo avuto una risposta completamente invertita anche nel sondaggio sulla partecipazione dei parlamentari grillini nei talk show. Se fosse davvero l’inizio della fine, il tema vero è dove va questa dimensione vasta di voto – ha concluso Weber -: si apre uno scenario completamente diverso”.
Secondo la rilevazione effettuata da Ixè, la Lega sfonda il muro del 10% nelle intenzioni di voto (10,1%, +0,7% in una settimana). Il Pd, dopo alcune settimane di difficoltà, torna a salire, passando dal 38 al 38,4%, mentre cala ancora la fiducia nel premier Matteo Renzi e nel governo. In calo il Movimento 5 Stelle (-0,7%) e Forza Italia (-0,3%). Scende, intanto, la quota del ‘non votò, che in una settimana passa dal 38,2 al 36,8 percento. Al campione è stato inoltre chiesto se ritengono quanto emerso nell’inchiesta “Mafia Capitale” un fenomeno solo romano: l’89% ha risposto no, mentre soltanto l’11 percento la interpreta come un caso di malaffare circoscritto esclusivamente al territorio capitolino.
Per quanto riguarda la fiducia nel governo si registra un ulteriore calo di un punto, arrivando così al 38%. Inoltre per il 47% degli italiani l’Italia sta peggio da quando Matteo Renzi è premier, mentre soltanto il 32% pensa che la situazione del Paese sia migliore. Non va meglio alla fiducia nel presidente del Consiglio che perde un punto passando dal 41 al 40%, contro il 50% registrato il 10 ottobre scorso. Stabile, al secondo posto, Giorgio Napolitano con il 39%. Prosegue, intanto, la crescita di Matteo Salvini, oggi terzo al 26%, mentre Beppe Grillo scivola al 14% come Angelino Alfano. Berlusconi si colloca in crescita di un punto dietro Salvini, al 17%. Da notare che la fiducia in Renzi, tra chi non intende votare, è solo al 25%. A parziale consolazione arriva il primato del premier nella classica domanda “comprereste una macchina da…?”. Renzi risulta infatti il più votato (con il 18%). A seguire Berlusconi (16%), Landini (13%) e Salvini (10%). Solo il 6 percento si affiderebbe a Beppe Grillo. Spicca, però, il 37 percento che non comprerebbe un’auto usata da nessuno di loro.
Questo il quadro delle intenzioni di voto (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla scorsa settimana): – Pd 38,4% (+0,4). – M5S 18,9% (-0,7). – FI 14,5% (-0,3). – Lega Nord 10,1% (+0,7). – Sel 3,6% (-0,1). – FdI-AN 3,0% (-0,2). – Ncd 2,4% (-0,2). – Prc 2,0% (-0,1). – Udc 1,6% (-0,2). – Verdi 1,1% (-0,1). – SC 0,4% (+0,2). — Indecisi, astenuti, scheda bianca 36,8% (-1,4).
Il sondaggio è stato realizzato da Ixè per Agorà-RAI 3 il 3/12/2014 con metodologia CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 6.861 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’Istat. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 3,1%.