Per gli inquirenti era uno dei 'picchiatori' preferiti di Massimo Carminati. Nel 2012 aveva scritto su Facebook di essere dei 5 Stelle. Il portavoce del Movimento del X Municipio di Roma: "Lui totalmente estraneo a tutto il gruppo". In serata la smentita ufficiale: "Mai iscritto"
“Da ieri sono diventato un membro dei Movimento 5 stelle. Stiamo aprendo presso le zone Infernetto, Acilia, Ostia uno studio dove daremo vita a questo movimento di Beppe Grillo. Chiunque fosse interessato ci contatti su Fb”. Il 9 giugno 2012 Matteo Calvio, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mondo di mezzo che ha travolto la politica capitolina, postava questo status sulla sua pagina facebook.
Secondo gli investigatori Calvio è uno dei ‘picchiatori’ preferiti da Massimo Carminati per l’attività di recupero crediti. Nei giorni scorsi, in sede di interrogatorio di garanzia, come altri arrestati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sul suo profilo Facebook tante foto in cui mostra i suoi tatuaggi: dal “grazie mamma” sopra un cuore rosso sul pettorale sinistro, fino alle scritte “mo’ basta” e “non ho amici” sulle braccia.
Ma a smentire qualsiasi contatto con i 5 Stelle è Paolo Ferrara, portavoce del Movimento del X Municipio di Roma. “Ci tengo a precisare che tale Matteo Calvio, presumibilmente vicino ai loschi affari che gravitano attorno la cosiddetta ‘Cupola di Roma’, è totalmente estraneo alla mia persona e a tutto il gruppo municipale Cinque stelle”, ha detto Ferrara. Aggiungendo che “non ha mai partecipato né preso parte indirettamente a meetup o a riunioni dello stesso gruppo municipale. Per quanto mi riguarda, non ho mai valorizzato o meno simpatizzanti di alcun genere. Riservo la mia personale simpatia alla legalità e allo stato di diritto”.
Dopo la smentita è arrivato, in serata, anche il risultato di una verifica ufficiale sugli elenchi del M5S: “Matteo Calvio non risulta iscritto nè hai mai ricoperto alcun incarico all’interno del M5s”, si legge nella nota del moVimento, che “si riserva pertanto la possibilità di ricorrere alla magistratura nei confronti di chi intende accostare il nome del M5s a questo personaggio coinvolto nell’inchiesta su mafia a Roma”.