A rivelare la notizia è il quotidiano Il Giorno. Preso in flagranza di reato (mentre ritirava una busta di denaro dalle mani del maggiordomo del rampollo Agnelli) un cameriere di 31 anni. Indagato suo fratello, "autore" del filmato. Il legale di Elkann: "Circostanze false"
L’incontro casuale in strada con un ragazzo seminudo. Il sospetto che si tratti di Lapo Elkann. Un festino improvvisato a base di “droga e autoerotismo”. Un filmato. Un ricatto. Lapo Elkann finisce così di nuovo al centro di una storia di ricatti ed estorsioni. A rivelarla è Il Giorno che racconta una vicenda, già confermata in ambienti giudiziari, che ha portato all’arresto a Milano di un giovane cameriere di 31 anni e all’iscrizione nel registro degli indagati di suo fratello. Le manette sono scattate martedì 2 dicembre presso l’albergo meneghino extralusso Four Seasons, dove il cameriere avrebbe dovuto ritirare una busta da 90mila euro, oltre a 30mila già “incassati”. Il compenso concordato per non diffondere un video che avrebbe ripreso il rampollo della famiglia Agnelli a casa dell’uomo nel corso di un pomeriggio che ha avuto un esito ben diverso dall’iniziale offerta di aiuto. “Ha tirato fuori un grosso sasso, cocaina“, racconta l’arrestato. E così il filmato fatto dai padroni di casa è diventato “materiale compromettente”.
Ma sono circostanze che il legale di Elkann, Giovannandrea Anfora, ha smentito, definendo quelle “attribuite dall’arrestato a Lapo Elkann” che sono “manifestamente false e non vere, quale il fantasioso accostamento a ‘stati di droga e autoerotismo’”. Parole utilizzate “nell’evidente tentativo di oscurare le sue accertate responsabilità”.
Secondo quanto riportato da Il Giorno, il cameriere, che venerdì 5 dicembre è stato interrogato dal gip di Milano Stefania Pepe, ha raccontato di aver incontrato, lo scorso aprile, Lapo Elkann “seminudo” fuori da un locale di Milano mentre, seminudo, si aggirava tra macchine in sosta coperto soltanto da un plaid in vita e una giacchetta. Vedendolo così, in strada, gli ha chiesto se avesse bisogno di aiuto e l’ha accompagnato a casa sua. Nell’appartamento, in zona Niguarda, il fratello del cameriere avrebbe girato il video utilizzato per il ricatto. Una volta rientrata la madre in casa, per fare in modo che lei non lo riconoscesse, Elkann sarebbe stato portato un un altro appartamento a Cinisello Balsamo, dove la “festa” è proseguita fino a mezzanotte circa. Poi, la giornata si è conclusa con Lapo che viene riaccompagnato a casa, in pieno centro a Milano: piazza Borromeo. La vicenda riprende tre mesi dopo, nel luglio scorso, quando il cameriere si sarebbe fatto consegnare 30mila euro da Elkann, attraverso il suo maggiordomo Nelson Shawn, consegnando in cambio il cellulare con il quale erano state girate le immagini.
Nelle scorse settimane, però, l’uomo avrebbe chiesto altri 90mila euro. A suggerirgli di alzare la posta – fino a 350mila euro – il paparazzo Fabrizio Bicio Pensa, già nella squadra di Fabrizio Corona, a cui il cameriere racconta la storia. La contrattazione, però, si ferma a 90mila euro. All’appuntamento all’Hotel Four Seasons di Milano, però, chiamati dallo stesso Elkann, sono arrivati anche gli investigatori, coordinati dal pm Giancarla Serafini, che hanno arrestato in flagranza il giovane. Lapo Elkann, infatti, dopo il secondo tentativo di ricatto, aveva presentato una denuncia in Procura. Oggi il gip dovrebbe decidere se convalidare l’arresto e disporre o meno la custodia cautelare in carcere a carico del cameriere, difeso dall’avvocato Antonio Nebuloni.