Anche gli astronauti fanno le pulizie “domestiche”. Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ad andare nello spazio, ha pubblicato su twitter una foto in cui si fa ritrarre mentre è impegnata nel riparo di un guasto della toilette dell’astronave: “Diario di Bordo. La #ISS è la nostra casa…avere un bagno che funziona è importante!”, ha scritto l’astronauta. Samantha, partita il 23 novembre a bordo della navetta Soyuz, nell’ambito della missione dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, è molto attiva sul social network, dove, oltre a postare le operazioni di manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale e le novità del viaggio della navicella, racconta la vita quotidiana della sua avventura in orbita.
L+11:Logbook. #ISS is our home now and having a well functioning toilet is really important! https://t.co/UBqkL3GIyb pic.twitter.com/iFtYIYVPJd
— Sam Cristoforetti (@AstroSamantha) 6 Dicembre 2014
Nel diario di bordo di giovedì 4 dicembre, l’astronauta descrive le esigenze alternative alle operazioni tecniche nella navicella: “Sebbene la scienza sia lo scopo per essere quassù, dobbiamo naturalmente prenderci cura della nostra nave e assicurarci di poter vivere lì da esseri umani. Come potete immaginare, una toilette che funziona bene è certamente parte di quello. Ieri per la prima volta ho avuto modo di accedere alle viscere della nostra amata toilette spaziale per un’operazione di routine relativamente semplice: rabboccare il serbatoio dell’acqua di scarico”.
Dopo aver sottolineato che i suoi colleghi hanno completato “con successo un’attività di manutenzione molto complessa di più giorni di uno dei nostri due CDRA—Carbon Dioxide Removal Assembly”, Samantha ha spiegato le difficoltà legate al mantenimento dell’igiene nella Soyuz: “Non abbiamo una vera tazza della toilette da sciacquare, ma all’inizio di ogni utilizzo, quando accendiamo la ventola per creare il necessario risucchio, una certa quantità di sostanza chimica passa attraverso le tubazioni. Quell’acqua di scarico deve essere rabboccata. Normalmente, abbiamo solo bisogno di riconfigurare le valvole per consentire all’acqua di scorrere nei sarbatoi, ma è stato mostrato che questo causa un po’ di sovrapressione che ha attivato delle spie di guasto in passato. Quindi ora abbiamo una configurazione per fornire uno sfogo alla pressione durante il rabbocco“, ha scritto, entusiasta, descrivendo la foto.
“Qualcosa che la gente si chiede spesso è: che odore c’è sulla Stazione Spaziale – ha concluso l’astronauta -. Ero in realtà molto curiosa anch’io, perché avevo sentito resoconti contraddittori. A essere onesti, non sono in grado di riconoscere nessun odore particolare, mi sembra piuttosto neutrale, i filtri fanno un gran lavoro. Solo la nostra Soyuz ha un odore caratteristico, non sono sicura quale, ma mi è molto caro: ogni volta che ci galleggio dentro, mi porta istantaneamente indietro al giorno del lancio!”.
La missione dell’Esa è al quattordicesimo giorno. L’equipaggio rimarrà in orbita fino al 15 marzo e Samantha porterà oltre 10 esperimenti italiani nello spazio. Il giorno della partenza, aveva salutato i suoi numerosi follower affidandosi sempre a twitter: “Mi dispiace, sono fuori dal pianeta per un po’”.