Tra i pastori anche le statuine del rapper Rocco Hunt, del regista napoletano Paolo Sorrentino, di Morgan che incrocia le braccia facendo il tipico gesto del talent X Factor, e di Berlusconi con la palla al piede
Il pastore di Matteo Renzi batte quello di Papa Francesco. Boom assoluto di vendite a Napoli, nella celebre strada degli artigiani del presepe, San Gregorio Armeno, per la statuina di terracotta che riproduce il premier italiano. Il pastore di Renzi, infatti, è al primo posto negli acquisti scalzando così dallo scalino più alto del podio la statuina di Bergoglio che l’anno scorso, nel primo Natale da Papa di Francesco, aveva surclassato perfino i personaggi principali del presepe napoletano. Al terzo posto la classica natività con San Giuseppe, la Madonna, Gesù bambino, il bue e l’asinello, ex aequo con l’angelo che annuncia ai pastori di Betlemme la venuta del Natale.
A rivelare a ilfattoquotidiano.it il borsino delle vendite è l’artista Marco Ferrigno, leader assoluto dei maestri di San Gregorio Armeno, tra i capiscuola nell’arte della terracotta partenopea, le cui opere sono ispirate al Settecento napoletano. Una storia che si tramanda di generazione in generazione e che per i Ferrigno ha origine nel 1836 e arriva fino ai giorni nostri con il figlio Marco, erede del papà Giuseppe. All’ingresso della loro storica bottega, un statua di Renzi a grandezza naturale, con la camicia bianca fuori dai pantaloni e le banconote da 50 euro in mano e nelle tasche posteriori del vestito, attira la curiosità di centinaia di turisti che si fermano a scattare le foto. Appena qualche giorno fa Francesca Pascale ha acquistato la statuina del suo fidanzato Silvio Berlusconi con in bracciò il cane Dudù. “Appena l’ha vista – racconta Ferrigno – non smetteva più di ridere”.
Ma sono numerosi i personaggi famosi che trovando nella bottega il pastore che li rappresenta non disdegnano di acquistarlo per inserirlo nel loro presepe tra la Madonna e San Giuseppe. “È il caso – racconta ancora Ferrigno – del papà di Giorgio Chiellini che ha comprato la statuina che riproduce il morso dato al difensore della Nazionale italiana dall’attaccante dell’Uruguay Luis Suàrez ai Mondiali di calcio di Brasile 2014”. Ma c’è anche la riproduzione della testata che Zinedine Zidane diede sempre a Chiellini nella finale di Germania 2006, nella quale la Nazionale guidata da Marcello Lippi vinse il suo quarto titolo mondiale. Tra le new entry di quest’anno i protagonisti della trasmissione di Raiuno “Ballando con le stelle”: da Milly Carlucci a Sandro Mayer, Guillermo Mariotto, Silvio Simac in arte Joe Maska ed Ezo Miccio.
Tra i pastori anche le statuine del rapper Rocco Hunt, vincitore di Sanremo giovani con il brano “Nu juorno buono” dedicato al dramma della terra dei fuochi in Campania, del regista napoletano Paolo Sorrentino con il mano l’Oscar vinto con il suo film “La grande bellezza”, del cantautore Morgan che incrocia le braccia facendo il tipico gesto del talent X Factor, e di Berlusconi con la palla al piede. E poi la cancelliera tedesca Angela Merkel con il suo immancabile tajer nero dal quale fuoriescono tantissime banconote da 500 euro, Beppe Grillo con in mano una statuetta di Berlusconi, il presidente del Napoli e produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis, con l’allenatore Rafaél Benítez e i suoi giocatori, Steve Jobs e il suo successore alla guida della Apple Tim Cook, Rita Levi Montalcini, Sandra e Raimondo Vianello, il principe Harry nudo dopo la sua ennesima bravata, Giulio Andreotti e Mario Balotelli.
Tantissime anche le statuine dei cantanti: da Lucio Dalla ad Antonello Venditti, Vasco Rossi, Michael Jackson e Marco Mengoni. Ma anche gli immortali Totò, Eduardo De Filippo, Stanlio e Ollio. Tra i più classici “pastori della meraviglia”, che attendono svegli la nascita di Gesù, e il celebre Benino, che invece dorme profondamente, anche un San Giovanni Paolo II segnato dalla malattia degli ultimi anni e un Benedetto XVI con la valigia in mano e le ormai tramontate scarpe rosse papali pronto a rassegnare le dimissioni. Un’arte, quella del presepe napoletano, celebrata da De Filippo, di cui nel 2014 ricorrono i 30 anni dalla morte, nella sua celebre commedia “Natale in casa Cupiello”. Con l’immancabile rivalità tra i condomini del palazzo invitati dal protagonista a “visitare” la sua opera: “Quest’anno faccio il più bel presepio di tutti gli altri anni. Pastorella, o’ terzo piano, mi ha incontrato per le scale e mi ha detto che lo fa pure lui il presepio. Mi ha detto: ‘Facciamo la gara’. Sta fresco!”.
Twitter: @FrancescoGrana