“Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà”. E’ un celebre aforisma di Woody Allen, che non ha mai rinunciato a scherzare sulla morte. Non è stato certamente uno scherzo, ma un errore che ha del tragicomico, quello che è successo a Gombito, nel Cremonese, ad una cittadina che recandosi al cimitero in visita ai propri defunti scopre che il loculo che aveva prenotato, sette anni fa, era già occupato da una salma. Il rimpallo di responsabilità tra le due giunte – l’attuale del sindaco Massimo Caravaggio e la precedente che ha governato sino allo scorso maggio – è bello che servito. Un errore, già. Non di oggi, ma di sette anni fa (aprile 2007) quando il loculo in questione era stato effettivamente venduto a chi, qualche giorno fa, si è presentato presso gli uffici comunali a lamentarsi, solo che nel settembre dello stesso anno è stato rivenduto alla persona che poi ha finito per occuparlo.
“Stiamo cercando di rimediare ad una cantonata presa dai nostri predecessori. Un’eredità che ci siamo trovati a gestire – dichiara a ilfattoquotidiano.it il sindaco Caravaggio – Situazioni da chiarire che riguardano anche altri aspetti del camposanto”. Il disguido, con molta probabilità, è dovuto ad un’errata stima del numero dei loculi in fase di rinumerazione degli spazi. Un problema legato anche alla stipula dei vecchi contratti. “Può darsi, ma lo stiamo verificando – sostiene ancora il primo cittadino – che ci sia stata una correzione degli accordi sottoscritti solo in Comune e non nella copia consegnata ai privati”.
La replica dell’ex vicesindaco Carlo Pedrazzini, che tuttavia si guarda bene dall’entrare nel merito della questione, è riportata sul quotidiano locale La Provincia. “Dopo quello che ha combinato in questi primi mesi di amministrazione, l’attuale assessore Primaldo Sali farebbe meglio a tacere”. E la vicenda come andrà a finire? Si sbilancia il sindaco: “L’ipotesi più probabile è che si arriverà alla traslazione della salma, non prima però di avere compiuto ulteriori verifiche in fase di rimappatura del cimitero, onde evitare un secondo errore che avrebbe proprio del tragicomico”. Come se già non lo avesse il primo.