di Carblogger.it

La Renault Espace, nata in casa Matra 30 anni fa con carrozzeria in vetroresina, oggi viene prodotta a Douai direttamente dalla Renault. Non è più una grande monovolume classica, perché il mercato non ne vuole più. Ma che abbia qualcosa di diverso lo si legge anche in un comunicato – per una volta una notizia, enfin! –  dell’ufficio relazioni esterne del marchio francese, relativo a quel che si è fatto per lei nella fabbrica di Douai. Intanto  compare un occhiello inedito, giornalistico: Story. E poi si mette nero su bianco, per bocca del direttore dello stabilimento Franck Naro, quello che avevo sentito con le mie orecchie e con non poco sorpresa dal grande capo Carlos Ghosn nel settembre scorso, in occasione di una intervista: Espace è nata produttivamente con il contributo di Mercedes.
renault-espace-focus-motorisation-02_w964_h542_rac

L’alleanza fra Renaut-Nissan e Daimler è una delle poche cose che vanno bene nel settore, senza che la cosa sia sbandierata più di tanto. Sollecitato a dire qualcosa in più su questa cooperazione, Ghosn mi rispose in modo franco e inatteso, perché in genere questo tipo di aiutini si sottendono o si tacciono per inutile orgoglio : “Per la nuova Espace abbiamo beneficiato della loro consulenza per la qualità. Li abbiamo chiamati nella nostra fabbrica di Douai perché sono specialisti del lusso”.

Franck Naro, leggo ora nel comunicato, usa più o meno le stesse parole: “Nell’ambito della partnership con Daimler, Douai ha invitato gli specialisti di Mercedes a giudicare ogni singola fase di sviluppo di Nuovo Espace secondo i loro criteri”.  Naro, in più, cita anche la consulenza dei giapponesi di Infiniti, marchio di lusso del gruppo Nissan controllato da Renault: “Uno dei nostri modelli d’ispirazione primari è stato l’Infiniti Plant Evaluation System, la griglia di valutazione adottata da Nissan per produrre l’omonima gamma e certificare gli stabilimenti deputati alla produzione del marchio Premium di Nissan”.

Insomma, una specie di Marianna questa Renault Espace: liberté di lavorare con quanto di meglio si ha a disposizione, égalité tutta da verificare perché dobbiamo ancora provarla e studiarla da vicino, fraternité nippo-tedesca – gli ex nemici di tanto tempo fa – assicurata.

Twitter @carblogger_it

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Auto in Germania, la produzione ‘premium’ diventa made in China. E la Merkel che fa?

next
Articolo Successivo

Suv: i ‘dominatori del traffico’ vs i ‘talebani dell’auto’

next