Negli emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato anche la richiesta di 400 milioni in più per gli ammortizzatori sociali e di una clausola per evitare i "licenziamenti facili" prima della stabilizzazione. Governo pronto a limare l'aumento delle tasse per fondazioni e casse previdenziali. Mancano i soldi per sospendere il patto di stabilità interno per i Comuni che si fondono
Quattrocento milioni in più per gli ammortizzatori sociali, 1,5 miliardi per garantire ai malati di epatite C l’accesso a un nuovo superfarmaco, una norma ad hoc per far andare in pensione i docenti “quota 96” (gli “esodati” della scuola), l’obbligo del commissariamento per i Comuni che applicano aliquote Imu e Tasi troppo alte. Sono alcuni dei contenuti degli emendamenti alla legge di Stabilità presentati in commissione Bilancio al Senato, dove il ddl è appena approdato in attesa di arrivare in Aula la prossima settimana. L’ondata di proposte di modifica, che saranno votate mercoledì, non si ferma però qui: giovedì il governo, che nel pomeriggio si è riunito a Palazzo Chigi per fare il punto, presenterà le sue. Il relatore in commissione, Giorgio Santini (Pd), ha anticipato che sono in arrivo novità sulla tassazione delle fondazioni, dei fondi pensione e del Tfr in busta paga (il previsto aumento delle aliquote sarà “limato”), nonché sull’aliquota Irap applicata ad autonomi e aziende senza dipendenti, sui minimi Iva e sull’esenzione dall’Imu per i macchinari imbullonati. Annunciato anche un allentamento dei tagli a Regioni e Province, un rifinanziamento della legge 68 sull’inserimento lavorativo dei disabili e una revisione delle norme sui patronati, che con un emendamento approvato alla Camera si erano visti dimezzare i tagli previsti ma in cambio di una riduzione del loro numero. E, stando a fonti parlamentari, l’esecutivo presenterà anche un emendamento per modificare il contratto di programma tra il Tesoro e le Poste nella parte sulla posta prioritaria e riconoscere al gruppo guidato da Francesco Caio i compensi dovuti per la distribuzione della social card anche agli extracomunitari. Smentito, invece, l’allargamento del bonus Irpef da 80 euro ai pensionati. Intanto, dalla relazione tecnica della Stabilità aggiornata con le modifiche apportate alla Camera due norme risultano scoperte. E dovranno quindi per forza essere ritoccate da palazzo Madama. Si tratta della sospensione del patto di stabilità interno per 5 anni per tutte le unioni di Comuni avvenute dal 2011 e del rimborso delle tasse in eccesso per i Comuni colpiti dal terremoto in Sicilia del 1990.
Tra gli emendamenti già presentati ce n’è uno del Pd che chiede di aggiungere ulteriori 400 milioni (oltre a quelli, altrettanti, già stanziati dal governo con un emendamento alla Camera) al fondo per gli ammortizzatori sociali, a sostegno dell’applicazione del Jobs Act. In più è prevista l’introduzione di una clausola per evitare i “licenziamenti facili” prima della stabilizzazione del lavoratore assunto con il nuovo contratto a tutele crescenti. Proprio martedì la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha diffuso un parere in cui si legge che la soppressione degli sgravi per il collocamento dei disoccupati previsti dalla legge 407/90 (sostituiti dalla decontribuzione per tutti i nuovi assunti) mette a rischio “oltre 300mila posti di lavoro nei prossimi tre anni”. Il Movimento 5 stelle ha poi presentato un emendamento e un ordine del giorno con cui chiede di sanare la vicenda dei quota 96, gli insegnanti che per un errore della legge Fornero non hanno potuto andare in pensione nonostante ne avessero maturato i requisiti.
Dovrebbe invece ammontare a ben 1,5 miliardi (750 milioni per due anni) il fondo per la cura dell’epatite C con il nuovo e costosissimo (40mila euro per un ciclo di terapia) superfarmaco Sofosbuvir, prodotto dalla statunitense Gilead sciences, di cui l’Aifa solo il 5 dicembre ha autorizzato la vendita in Italia. I soldi dovrebbero arrivare dal Fondo sanitario nazionale, contabilizzando anche “i risparmi ottenuti grazie all’eradicazione della malattia”. A sollecitare un emendamento ad hoc è stato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Due emendamenti a prima firma del capogruppo al Senato del Nuovo centrodestra, Maurizio Sacconi, chiedono infine “il commissariamento del Comune ogniqualvolta la sua gestione inefficiente lo costringa ad applicare aliquote superiori per l’Imu allo 8,6 per mille e per la Tasi allo 1,9 per mille”