Matteo Arpe lascia la presidenza e il cda di Banca Profilo. Ne ha dato notizia lo stesso istituto precisando che “analoghe dimissioni sono state presentate anche per gli incarichi ricoperti nella Capogruppo Arepo BP” e che “in relazione alla sentenza sul caso Ciappazzi/Parmatour, emessa dalla Corte di Cassazione in data 5 dicembre 2014 che ha rinviato alla Corte d’Appello per la determinazione delle pene principali e accessorie, il Dott. Matteo Arpe ha ritenuto corretto presentare le proprie dimissioni”. Il pg della Cassazione aveva chiesto per l’ormai ex banchiere tre anni e sette mesi per la sola bancarotta fraudolenta oltre alle pene accessorie che prevedono l’interdizione dai pubblici uffici per la stessa durata della pena principale e che, ma solo se confermate, avrebbero provocato la decadenza dell’incarico al vertice della banca.
In sostituzione dell’ex enfant prodige della finanza italiana, il cda dell’istituto ha cooptato il notaio Gennaro Mariconda e ha nominato all’unanimità presidente Guido Bastianini – che già ricopriva l’incarico di vicepresidente non esecutivo – e vicepresidente lo stesso Mariconda. “Il Consiglio di Amministrazione, nel ringraziare il Dott. Matteo Arpe verso cui nutre profonda stima personale e professionale, auspicando di potersi ancora avvalere della sua consolidata esperienza – si legge ancora nella nota – ha sottolineato il ruolo fondamentale da lui svolto nel salvataggio della Banca, avvenuto nel 2009 esclusivamente con capitali privati, e nel rilancio dell’Istituto che, pur in anni difficili per il sistema bancario a livello italiano e internazionale, è riuscito ad affermarsi come uno dei principali operatori indipendenti del settore, con i più elevati indici di solidità patrimoniale”.
Cambiamenti, seppur di minore impatto, in arrivo anche a monte della catena di controllo, nel fondo Sator, dove Arpe intende proporre al cda una riorganizzazione del governo societario con una ridistribuzione delle deleghe.