Il caso di Abu Zubaydah, seviziato per 20 giorni nel 2002 come membro di al Qaeda, di cui però non faceva parte. Così i servizi di Bush jr ottennero false informazioni per legare il nome di al Zarqawi a Saddam Hussein, utilizzate poi per giustificare l'invasione nell'ottica della "guerra al terrore"
Il rapporto del congresso americano sull’uso della tortura durante gli anni bui dell’amministrazione Bush non solo conferma l’abuso dei diritti umani da parte della Cia, ma offre al mondo le prove inconfutabili delle menzogne usate per invadere l’Iraq. Nel rapporto si parla della tortura di Abu Zubaydah, descritto dalle autorità come un importante membro di al Qaeda responsabile per il reclutamento e catturato in Pakistan nell’estate del 2002. Nulla di più falso, secondo la testimonianza di Khalid al Hammadi, l’autista di bin Laden pubblicate nella rivista Al Quds al Arabi, il 31 marzo del 2005. Queste affermazioni sono state confermate da più di un membro di al Qaeda. Tuttavia fino ad oggi l’intelligence americana le ha ignorate.
Nel rapporto si specifica che dal 4 al 23 agosto del 2002 Abu Zubaydah è stato torturato ininterrottamente con varie tecniche dal waterboarding (83 volte durante un periodo di 12 giorni) alla privazione del sonno fino alle scosse elettriche. Costantemente nudo, il prigioniero era tenuto in una bara. Nel rapporto si specifica che volutamente Abu Zubaydah è stato torturato ininterrottamente per distruggerlo psicologicamente ed ottenere informazioni specifiche sugli attacchi futuri di al Qaeda, informazioni che la Cia non ottenne per il semplice motivo che non era un membro di al Qaeda.
Durante le settimane di tortura le autorità ottennero da lui informazioni false su Abu Musab al Zarqawi, che Abu Zubaydah aveva conosciuto a Peshwar negli anni Novanta quando entrambi lavoravano all’Arab Afghan Bureau, informazioni che confermavano il suo ruolo di primo piano e quello di al Qaeda nel Millennium Plot, l’attacco simultaneo durante il capodanno del 2000 all’Hotel Radisson di Amman, ad una delle frontiere tra la Giordania ed Israele, il monte Nebo in Giordania ed il luogo lungo fiume Giordano dove si dice San Giovanni Battista abbia battezzato Gesù. L’attacco venne sventato poche settimane prima della fine del 1999.
Il ruolo di al Zarqawi nell’attacco confermava le informazioni fornite dai servizi segreti del Kurdistan, anche queste false, che appena un mese dopo l’11 settembre avevano allertato le autorità americane sul fatto che Ansar al Islam, un gruppo originario dalla Giordania ed attivo nel Kurdistan iracheno, faceva parte di al Qaeda. Secondo i kurdi chi addestrava i jihadisti prima di entrare in Kurdistan era Abu Mussab al Zarqawi nel suo campo di Herat. Sulla base di queste informazioni i servizi segreti kurdi, giordani ed americani iniziarono a costruire intorno ad al Zarqawi le prove necessarie per dimostrare che era lui l’uomo di al Qaeda in Iraq, il legame terrorista tra Osama bin Laden e Saddam Hussein. Una mitologia sulla base della quale è stato giustificato l’attacco armato contro l’Iraq.
In realtà né al Zarqawi né Abu Zubaydah facevano parte di al Qaeda, il primo non aveva partecipato al Millennium Plot né era membro di al Qaeda e tantomeno forniva jihadisti ad Ansar al Islam. Il legame tra Osama bin Laden e Saddam Hussein non esisteva e l’invasione dell’Iraq fu un atto di aggressione non giustificato.