Ci siamo. Stasera si chiude l’ottava edizione di X-Factor, con la finalissima dal Forum di Assago, trasmessa in diretta su SkyUno (per chi ha la pay) e su Cielo per tutti gli altri. Annata interlocutoria, per il talent dei talent, con qualche novità che ha funzionato benissimo e qualcun’altra che ha profondamente deluso le attese. E anche le colonne storiche del programma hanno mostrato segni di cedimento. Gli ascolti sono stati molto alti, ma forse per il prossimo anno c’è qualcosa da modificare. Ecco il nostro pagellone.
Il cast
Mara Maionchi 9
Un ritorno graditissimo. E chi pensava che all’ExtraFactor sarebbe stata troppo sacrificata ha dovuto ricredersi. A quell’ora, in quel contesto, la Maionchi ha dato il meglio di sé, lasciandosi andare a qualche divertentissima volgarità, smorzando la tensione tra i giudici e, soprattutto, cercando di far capire loro cosa conta davvero nell’industria discografica.
La scelta di approdare alla corte di Maria De Filippi era sembrata bislacca, per una come lei che ha bisogno di “esibirsi”. Il ritorno al programma che l’ha lanciata televisivamente l’ha fatta rinascere. E i dati d’ascolto dell’ExtraFactor le hanno dato ragione e hanno rinvigorito un segmento del programma che lo scorso anno era inguardabile.
Fedez 8
Il migliore tra i giudici. Entrato in squadra come il rapper tatuato che doveva semplicemente attrarre una nuova ambitissima fetta di pubblico televisivo, Fedez ha spiazzato tutti fin dal primo momento, lasciando intendere che non avrebbe fatto la bella statuina. Come coach ha sbagliato pochissimo, ha valorizzato a dovere il talento grezzo ma indiscutibile di Madh e non ha snaturato Lorenzo Fragola. Al momento della scelta come giudice al posto di Elio, molti avevano storto il naso. Ha avuto ragione Sky. Ma soprattutto ha avuto ragione lui, beneficiato anche dalla cura maniacale di un panzer delle pubbliche relazioni come Betti Soldati.
Mika 6
L’effetto sorpresa della scorsa edizione si era già esaurito e Mika, nel frattempo, aveva ripetuto l’esperienza di giudice nella versione francese di The Voice. Quest’anno, dunque, la sua presenza non è stata dirompente come nella settima edizione. Sempre elegante, sempre dolcissimo, ma anche sempre pessimo come giudice. Non sceglie le canzoni giuste, non sa guidare i suoi ragazzi come faceva il Morgan dei tempi d’oro o come ha fatto il nuovo arrivato Fedez. E non è un caso se in finale è arrivato Mario, il più emozionale, emozionante e nazionalpopolare dei suoi, e non Emma, talento purissimo sacrificato da scelte musicali troppo telefonate (guarda caso è uscita nella puntata in cui è stata costretta a scimmiottare Amy Winehouse). Forse l’esperienza di Mika come giudice di XFactor dovrebbe concludersi qui.
Alessandro Cattelan 6-
Il bravo presentatore del XXI secolo quest’anno è sembrato stanco. Forse non ha più voglia di fare X-Factor, forse è troppo preso da altre mirabolanti imprese artistiche (è appena sbarcato sul grande schermo con Ogni maledetto Natale). Fatto sta che abbiamo visto solo l’ombra del Cattelan che fu. Niente di disastroso, per carità, perché il ragazzo continua a essere bravo, spigliato, raramente banale. Ma non ce la fa più, e si vede. Anche in questo caso, forse è meglio cambiare.
Victoria Cabello 4,5
La più grossa delusione di questa edizione. Condannata dal caso e dalla storia a sostituire Simona Ventura (era già successo a Quelli che il calcio), Victoria Cabello ha dimostrato ancora una volta che fuori dal suo mondo di nicchia, stralunato e irriverente, funziona pochissimo. In Victor Victoria tutto ruotava attorno a lei, e lei non tradiva le attese. Qui è solo uno dei quattro giudici, peraltro quello musicalmente meno preparato, e non riesce a farsi largo tra gli ego sproporzionati di Morgan, Mika e Fedez. Come coach ha avuto la fortuna di avere in squadra uno schiacciasassi come Ilaria, ma televisivamente la sua presenza è passata quasi inosservata. E dalla sostituta della Ventura, che era il lato ultrapop e nazionalpopolare della tramissione, ci si aspettava decisamente qualcosa in più. È stata così impalpabile, superflua e fuoriluogo, che abbiamo più volte rimpianto SuperSimo.
Morgan 2
Ormai su Morgan non si sa più cosa scrivere. È l’uomo che si è distrutto da solo, che ha sprecato una discreta dose di talento, che ha preferito inseguire i suoi demoni piuttosto che conviverci e sfruttarli a dovere. Un artista maledetto alla brianzola, che alla fine della fiera non è né carne né pesce.
Quest’anno non ne ha azzeccata una. Ha massacrato gli scanzonati ma preparatissimi Spritz for Five con scelte che più che difficili erano da TSO psichiatrico. Ha perso subito i The Wise che forse non avrebbe dovuto nemmeno portare ai Live. Ha fatto poco, ma non c’era moltissimo da fare, con i superstiti Komminuet. E alla fine si è giustamente ritrovato senza concorrenti prima della finale. L’impresa era riuscita solo ad Anna Tatangelo. E direi che questa informazione taglia la testa al toro e spiega meglio di mille parole quanto disastrosa sia stata la sua annata. E poi basta minacciare di continuo il “me ne vado”, salvo poi tornare con la coda tra le gambe per non pagare penali salatissime. Ma siamo sicuri che non ci saranno più questi problemi: a Sky non sono fessi, e l’anno prossimo Morgan non ci sarà.
I finalisti
Madh 8
Talento puro in un genere poco conosciuto in Italia, all’inizio era stato massacrato da Morgan perché “imita Mengoni”. Nel corso dei live, anche grazie alle scelte perfette di Fedez, ha dimostrato di essere diversissimo da Mengoni e di poter colmare un vuoto nel panorama musicale e discografico italiano.
Potrebbe vincere perché, tra i finalisti, è decisamente il migliore. Ma questo non basta quasi mai.
Ilaria 7,5
Una forza della natura, un carattere burbero con momenti di involontaria e straripante comicità. Ilaria è la rivelazione di questa edizione, una bomba a orologeria scoppiata al momento opportuno. Nella sua squadra ha avuto vita facile, visto che la concorrenza era deboluccia e Victoria Cabello ha inciso pochissimo.
Potrebbe vincere perché è brava, non sbaglia un colpo e nonostante l’età ha una tenuta psicologica sul palco da fare invidia ad artisti decisamente più navigati.
Lorenzo 6,5
Bello è bello. Bravo è bravo. Ma non è quasi mai riuscito a entusiasmare. Lorenzo Fragola è il classico finalista annunciato. Lo avevamo capito tutti sin dai casting. Ha alternato prove egregie a serate decisamente più sottotono, ma è una di quelle classiche acque chete che al momento giusto ti piazza la zampata.
Potrebbe vincere perché ha uno stuolo di fan sfegatate (infaustamente battezzate “fragoliners”), follemente innamorate di lui, che lo televoterebbero anche se cantasse il più orrido dei brani di Gigi D’Alessio o Pupo.
Mario 5,5
Non se ne può più dei brutti anatroccoli che trionfano nei talent. Mario è simpatico, per carità, ed è anche bravo a fare il suo. Ma poi anche basta. X-Factor dovrebbe incoronare la star della musica italiana del futuro, mica del passato.
Ha uno stile troppo antico per rappresentare qualcosa di rivoluzionario. Non che gli altri finalisti siano chissà quale grande novità, sia chiaro, ma almeno hanno il merito di tentare uno slancio verso il futuro e, nel caso di Madh, di portare in Italia qualcosa che in Italia non c’è. Essere arrivato in finale è già una vittoria. E al suo posto ci accontenteremmo di quello.
Potrebbe vincere perché siamo il paese che non sa votare alle elezioni, figurarsi in un talent televisivo. E quest’anno abbiamo già fatto danni facendo vincere The Voice alla sopravvalutatissima Suor Cristina.