Da Ciomei a Pirelli, da Trw alla Delphi. Sono alcuni dei nomi di aziende livornesi chiuse che si leggono sull’albero di Natale della crisi apparso nella piazza Grande al centro della città labronica. Se gli abitanti della città toscana per quest’anno non potranno trovare in strada il tradizionale abete delle feste, anche questo rientrato nei tagli della giunta Nogarin, Livorno, riporta Il Tirreno, farà i conti con l’albero che ricorda le aziende locali che, colpite dalla crisi, ma anche da operazioni industriali senza successo indipendentemente dalla congiuntura, hanno dovuto chiudere.

I nomi delle ditte sono riportati su piatti di plastica bianchi e rossi che hanno preso il posto delle tradizionali palle di Natale: uno per ciascuna delle aziende che i cittadini e soprattutto i lavoratori e le loro famiglie hanno visto scomparire. Il simbolo delle feste, che ai festeggiamenti lascia poco spazio, è apparso in piazza Grande sabato mattina a ricordare la situazione sempre più difficile della città toscana.

Una provocazione per “chi non si rende conto che stiamo attraversando momenti terribili e pensa a fare le tragedie perché quest’anno non c’è l’albero di Natale – ha commentato al Tirreno un livornese con due figli disoccupati -. Eccolo qui l’albero di Natale, che davvero parla di come gran parte dei livornesi vive le feste”. Tra la Giopescal, la Peroni, la Richard Ginori e le altre, sono centinaia i posti di lavoro andati in fumo. Una situazione riassunta dalla stella di Natale appesa, come da tradizione, sulla punta dell’abete e su cui si legge: “Il piatto piange“.

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