Nuova giornata di paura nei cieli della Svezia , dove un jet russo non segnalato dai radar ha sfiorato un aereo di linea appena decollato da Copenhagen. A rendere nota la notizia è stato l’esercito di Stoccolma, spiegando che venerdì, a sud della città di Malmö, il mezzo civile diretto in Polonia è stato “quasi colpito” dall’aereo militare di Mosca. “Abbiamo avuto la conferma dal ministero della Difesa che si trattava di un aereo russo”, ha detto Johannes Hellqvis, portavoce delle forze armate svedesi. A quel punto sono subito decollati jet di Stoccolma e Copenhagen per prendere il controllo dello spazio aereo sui cieli scandinavi.
Non è la prima volta che i cieli svedesi fanno da scenario alle incursioni dei mezzi russi: una situazione identica si era verificata a marzo, quando un volo di linea della Scandinavian Airlines con 132 persone a bordo e partito da Copenhagen aveva incontrato poco dopo il decollo un jet russo che lo aveva sfiorato, evitando per poco una collisione. In quell’occasione, il velivolo militare non aveva trasmesso i dati della sua posizione. Il jet che venerdì si è quasi scontrato con l’aereo di linea, invece, non ha violato lo spazio aereo svedese, ha spiegato il ministro della Difesa, Sten Tolgfors, ma volava senza il trasponder, uno strumento che rende l’aereo rintracciabile sui radar dei voli di linea. Un fatto che il ministro della Difesa svedese ha definito “irresponsabile“.
L’episodio è solo l’ultimo di una serie di incidenti sfiorati tra arei da combattimento russi e mezzi del “blocco occidentale“, sintomo di un periodo di grande tensione tra le parti cominciata con le sanzioni imposte a Mosca dall’Occidente per il comportamento tenuto durante il conflitto ucraino. Il rapporto “Dangerous Brinkmanship”, presentato a novembre dal think tank britannico European leadership network, parla di “40 incidenti pericolosi o sensibili” negli ultimi otto mesi tra mezzi russi e occidentali.
Un clima che il rapporto definisce da “Guerra fredda” a causa di almeno altri 11 “episodi gravi” che avrebbero potuto far salire al massimo la tensione tra i due blocchi. Fra questi, le vicende del 12 aprile, quando un caccia russo ha effettuato 12 passaggi “aggressivi” su una nave militare americana nel mar Nero. Il giorno dopo un jet russo ha compiuto “manovre minacciose” vicino ad un aereo americano da ricognizione sul mare di Okhotsk. In giugno, bombardieri russi armati hanno simulato un attacco all’isola danese di Bornholm. Il 16 luglio, un jet russo armato ha volato a dieci metri da un aereo da ricognizione svedese nello spazio aereo internazionale della regione baltica. Due giorni dopo aerei russi hanno inseguito un aereo da ricognizione americano nello spazio aereo svedese. In settembre, bombardieri strategici russi si sono esercitati nel lancio di missili cruise nel mare di Labrador, vicino allo spazio aereo canadese, e jet russi si sono avvicinati a meno di 300 metri da una fregata canadese nel mar Nero.