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Giornalisti arrestati in Turchia, Erdogan attacca: “L’Ue si faccia gli affari suoi”

E' la risposta del presidente turco alle critiche arrivate da Bruxelles: l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ieri aveva dichiarato che gli arresti "vanno contro i valori europei e gli standard a cui la Turchia aspira a fare parte"

Non si è fatta attendere la replica del presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’Unione Europea che ieri, attraverso l’Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, ha criticato gli arresti di massa di giornalisti dei media di opposizione. L’Ue “deve solo farsi i fatti suoi“, ha affermato Erdogan, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione di una raffineria nel nord-est della Turchia.

“L’Unione europea non può interferire con le misure adottate in ambito legale contro elementi che minacciano la nostra sicurezza nazionale”, ha detto Erdogan, le cui osservazioni sono state trasmesse dalla tv turca. “Non ci riconcilieremo mai – ha aggiunto – con quanti all’estero o nel paese ancora provano a imprimere una direzione alla Turchia attraverso notizie e prime pagine inventate”.

Ieri le autorità turche hanno arrestato 27 persone, in gran parte giornalisti e poliziotti, in operazioni condotte in 13 province del paese. Tre persone sono state rilasciate. Come riportato dall’agenzia ufficiale Anadolu, si tratta di Elif Yilmaz, Ebru Senvardar e Naci Celik Berksoy, che lavorano per un programma televisivo chiamato ‘One Turkey’, trasmesso dall’emittente Samanyolu Tv, legata al religioso Fethullah Gulen.