Il segretario della Lega sulla candidatura della capitale: "Sarebbe uno spreco". Poi attacca il premier: "Pensi alle società dilettantistiche che rischiano di chiudere per colpa dello Stato". Critiche anche da Civati e Di Battista. Malagò: "Agiremo con filosofia di trasparenza". Maroni e Lupi: "Occasione per tutta l'Italia"
“Renzi propone le Olimpiadi a Roma nel 2024. Per me è una follia, sarebbe l’Olimpiade dello Spreco”. Matteo Salvini ha accolto così la candidatura della capitale per i giochi olimpici che si terranno tra dieci anni. Anche Alessandro Di Battista, del Movimento 5 stelle, ha criticato la scelta di Roma, dopo l’inchiesta Mafia Capitale. Per Pippo Civati, del Pd, le priorità sono altre. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha però assicurato trasparenza nell’eventuale organizzazione dei giochi.
Lunedì mattina Renzi ha comunicato al Coni la candidatura di Roma. “Il nostro Paese troppo spesso sembra rassegnato. Si può perdere, capita nella vita e nello sport. Ma bisogna provarci”, ha detto. Per l’ufficialità serve la formalizzazione della candidatura al Cio entro settembre del 2015. Dopo l’annuncio del premier, il sindaco della capitale, Ignazio Marino, ha riferito di essere già in contatto con il presidente del Comitato olimpico italiano: “Ho incontrato Malagò e molti altri incontri avremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”.
Su Facebook, il segretario della Lega Nord ha attaccato il premier: “Sarebbe utile che il fenomeno di Firenze pensasse alle migliaia di società sportive dilettantistiche italiane, che fanno fare sport a tantissimi bambini e che rischiano di chiudere per colpa dello Stato, invece di fantasticare su improbabili Olimpiadi. Senza contare tutti i debiti e gli sprechi, del passato e del presente. Tirino fuori i soldi – ha aggiunto – per sistemare strade, scuole e ospedali. E poi ripensino alle Olimpiadi. Siete d’accordo con me o con Renzi?”, ha concluso.
Perplessità sui giochi olimpici nella capitale sono arrivate anche da Pippo Civati e Alessandro Di Battista. Secondo l’esponente del Partito Democratico, “in questo periodo a Roma c’è bisogno di altro. I Giochi si sono rivelati spesso un grande spreco, noi siamo un paese che non ha gli anticorpi sufficienti per evitare pasticci sulle grandi opere. Le priorità sono altre”. Alessandro Di Battista ha invece usato Facebook, come Salvini, per comunicare la sua contrarietà: “Oggi, in pieno scandalo #MafiaCapitale questi amici dei ladri pensano a lanciare le Olimpiadi di Roma. Questa gente non se ne andrà mai via da sola. E’ compito nostro liberare la Repubblica italiana dai ladri, dai corrotti e dagli inetti”. Il membro del direttorio del Movimento 5 stelle ha poi accennato agli sprechi relativi alle altre grandi manifestazioni sportive organizzate in Italia: “Hanno mangiato su Italia ’90 (lo stadio Delle Alpi – oggi demolito – costò il 214% in più del previsto). Morti sul lavoro, sprechi, opere non concluse (chi è romano conosce la vergogna della stazione di Vigna Clara). Hanno mangiato per i mondiali di nuoto del 2009. La Città dello Sport di Tor Vergata (che doveva sorgere nel 2009) è un’incompiuta da 400 milioni di euro”.
Di altro avviso, dal fronte delle opposizioni, Giorgia Meloni: “Siamo pronti a sostenere la candidatura di Roma per i Giochi del 2024. L’evento rappresenterebbe non solo una grande speranza di rilancio economico per tutta la nazione, ma anche un momento di condivisione per ritrovare lo spirito di unità nazionale e senso. Tuttavia – ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia– non possiamo presentarci con l’attuale amministrazione. Marino si dimetta perché è l’anello debole di questa proposta”.
Rassicurazioni sono arrivate da Giovanni Malagò, che, dopo lo scandalo di Mafia Capitale, da cui è emersa una corruzione dilagante a Roma, ha garantito che gli eventuali lavori di organizzazione verranno eseguiti con onestà: “Vogliamo provare a urlare, più che a raccontare, che ci si può ribellare a questo luogo comune. Servono presupposti di religiosa trasparenza. L’unica cosa che chiedo agli scettici, ai critici e ai contrari – ha aggiunto il numero uno del Coni – è solo di non essere prevenuti. Perché nei prossimi mesi porteremo avanti il nostro studio di fattibilità con una filosofia di trasparenza che sarà quasi esasperata sotto tutti i punti di vista”. Malagò ha poi dichiarato il suo ottimismo sull’assegnazione dei giochi a Roma: “Con queste nuove regole di ingaggio ci saranno cinque città che arriveranno alla short list, quindi ognuna avrà il 20% di possibilità di vincere questa competizione ma mi sento di dire che abbiamo qualcosina in più del 20%. Possibili rivali? Al momento più gli Stati Uniti ma aspettiamo di vedere chi si candida in Europa”.
Il sistema è cambiato” perché oggi alle Olimpiadi “non si candida più un Paese ma si candida una città”, ha detto il governatore lombardo Roberto Maroni. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: “L’Italia – ha detto – si candida non per partecipare ma per vincere”.