Nella grande e affollatissima sala del Circolo filologico milanese è stato presentato nei primi di dicembre un oggetto strano. Una sorta di sfera di legno, ma che gli ideatori Alessandro Curioni e Giulio Geppi definivano un BBook. E sostenevano che era la dimensione futura di quello che un tempo era il book e che oggi è l’e-book. Non erano solo loro a sostenerlo: complici di questa novità il filosofo Salvatore Veca e il fotografo Giovanni Gastel. E allora chiedo a Curioni:
Che cos’è il Bbooks?
È un ripensamento del concetto stesso dell’oggetto-libro. I BBooks vorrebbero rappresentare un ritorno al passato con una provocatoria proiezione al futuro. Puntano alla conservazione del sapere indipendentemente dal destino di qualsiasi tecnologia, un ritorno a quei libri che erano realizzati per superare la prova del tempo: la materia diventa custode del contenuto da un punto di vista ideale. Nella pratica, poi, all’interno di questo oggetto c’è una profonda ricerca nell’uso dei materiali e nella loro lavorazione, una tecnologia molto innovativa per garantire l’unicità del pezzo attraverso un sistema anticontraffazione basato un chip inserito all’interno del legno stesso, una ricerca estetica e di significato che abbina legno e opera secondo delle logiche ben precise: il palissandro contiene Il Principe di Niccolò Machiavelli in quanto essenza molto utilizzata nei palazzi delle case reali di tutto il mondo. La storia poi è molto lunga e la racconto tutta sul sito www.bbooks.it.
Bella idea, ma chi possono essere i potenziali acquirenti di un BBooks?
Si tratta di un oggetto “ai confini dell’arte”: completamente realizzato a mano in legni pregiati e prodotto in pezzi unici (in totale saranno nove in altrettante essenze diverse). Diciamo che parliamo di un “investimento” in un oggetto molto particolare per chi ama i libri e il design, per chi può permettersi un “piccola follia” da collezionista. In effetti allo stato attuale stiamo trattando con operatori che seguono i canali commerciali che si occupano del lusso e dell’arte.
Visto che parliamo del futuro che cosa possiamo ipotizzare dopo il BBooks?
Allo stato attuale intendiamo continuare a esplorare il concetto di libro, creando nuove collane sempre di nove pezzi, poi abbiamo in studio una reinterpretazione di questa prima serie, che si chiama Gaia, nell’ottica di darle una veste più popolare, anche se sempre in tiratura limitata.