A Natale dovremmo essere tutti più buoni. Ma io aggiungo anche più realisti, concreti, sinceri… Insomma, in una parola: più intelligenti. Leggo invece dell’iniziativa di cui si è fatta madrina Michela Vittoria Brambilla, parlamentare e presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che vorrebbe che la nostra Costituzione fosse “aggiornata” e che fossero inseriti principi di pieno e assoluto rispetto e tutela per gli animali.
Detto questo, pensare di cambiare la nostra Costituzione nei medesimi termini è un’ipotesi così velleitaria da essere considerata una mera iniziativa di facciata o peggio ancora propagandista, che mai vedrà la luce ma che al limite potrebbe addirittura danneggiare il diurno lavoro di chi pensa a regolamentazioni più pratiche, immediate, ma per lo meno realizzabili.
Se in Costituzione fosse inserito l’obbligo al rispetto degli animali, immagino che questo valga a favore di tutti loro indistintamente. Non credo che chi ha pensato a questo provvedimento avesse l’intenzione di creare dei generi di “serie A”, da salvare, come cani, gatti, pesciolini e criceti; ed altri di “serie B”, come bovini, suini e ovini sacrificabili e quindi fuori tutela. Perché, infatti, come si porrebbe questo principio costituzionale di fronte alle macellazioni per fini alimentari o peggio ancora meramente commerciali? Tutto un settore economico andrebbe vietato e considerato fuori legge.
Premetto, anche qui, che non avrei nulla in contrario se diventassimo di colpi tutti vegetariani; ma credo sia improponibile l’imposizione di questo stile di vita e la cancellazione di altri precedenti, così repentinamente agli italiani; pecca ulteriore, poi, se questa direttiva fosse calante dall’alto. Detto questo, tutta la faccenda di una costituzione “a misura di Fido”, come hanno titolato i giornali, mi sembra una forzatura che mai vedrà la luce.
L’ex ministra Brambilla parla di un disegno di legge, dalla stessa già depositato in passato, per modificare l’articolo 9 della Costituzione. Tale proposito mira alla rivisitazione del paragrafo suddetto, inserendo la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e di tutte le specie animali, laddove oggi è tutelato solo il paesaggio. Sarebbe quindi per una modifica di questo tipo che la Brambilla chiederebbe il cambiamento della nostra Carta Costituzionale.
Io credo però che questo importante documento abbia già subito troppe rivisitazioni ed è minacciato di doverne digerire altre. Quindi paventargli ulteriori cambiamenti sarebbe troppo. E poi con quale risultato? Aggiungere provvedimenti che rimarrebbero lettera morta, principi inascoltati, perché impossibili da mettere in pratica; oppure, idealistici indirizzi di rotta che non potranno che rimanere tali, mentre tutti li osannerebbero ma non farebbero mai nulla di concreto per vederli realizzati.
Non abbiamo bisogno di norme “radical chic” per la nostra Costituzione. Secondo me, invece, la lotta ai principi di ineguaglianza che più fanno soffrire i nostri amici animali d’affezione si combatte quotidianamente lontano dai riflettori; sotto la fioca luce con la quale sono illuminati i regolamenti comunali e le leggi regionali di indirizzo; e poi le normative delle Aziende sanitarie locali e la miriade di micro-leggi che affollano i nostri organi di governo locali.
Per quanto riguarda la tutela degli animali, già abbiamo difficoltà a veder applicato quel tipo di regolamento, figuriamoci gli alti ed algidi principi costituzionali. A Milano, il Consiglio comunale, ha chiesto di vietare, per le prossime festività di fine anno, fuochi d’artificio e petardi, visto il danno che gli stessi (come comprovato scientificamente) arrecano agli animali. Ecco, io spero che un tale provvedimento venga davvero fatto rispettare nella prossima notte di San Silvestro meneghina e, per il momento, mi accontenterei di questo. Ma non so se chi ora si sta facendo fotografare mentre stringe tra le braccia un cucciolo e sta facendo campagna elettorale, è della mia stessa opinione.