Litigio in due tempi tra il filosofo Massimo Cacciari e il deputato Pd Andrea Romano, durante “L’aria che tira”, su La7. La miccia della discussione è la situazione interna al Pd, sulla quale l’ex sindaco di Venezia osserva: “L’idea su cui originariamente il Pd è nata, e cioè dare una destinazione comune alla tradizione cattolica popolare e a quella socialdemocratica ex comunista, è fallita. Da questo fallimento e dal suicidio di quelle due tradizioni è nato un altro partito, che è quello attuale e non c’entra nulla con quello originario. Renzi ha detto che il re è nudo, ha imbarcato chi poteva e ha stravinto, perché gli altri si erano già suicidati”. Romano ribatte: “Fare una colpa a questo Pd che ha raggiunto il 40% e accusarlo di aver fallito è un’accusa stravagante”. Insorge Cacciari: “Io non ho mai detto che è fallito, ho detto che nasce da un fallimento. Guarda, tu non vuoi capire”. “C’è Cacciari che si è innervosito”, commenta l’ex esponente di Scelta Civica. “Sì, mi innervosisci tu moltissimo” – replica il filosofo – “sei arrivato al momento giusto ad applaudire al padrone di turno. Faremo una trasmissione sulla tua biografia”. “Mi sembri esagitato” – controbatte Romano – “forse stai meglio a mezzo busto. Ma come ti permetti? Che caduta di stile”. La polemica riesplode diversi minuti dopo sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. “E’ una sfida che dobbiamo provare a vincere” – osserva il parlamentare Pd – “Dietro la critica c’è una certa tendenza al “tanto peggio, tanto meglio”, per cui questo Paese non può che precipitare nel gorgo”. Diversa è l’opinione di Cacciari: “Ci sono talmente tante cosa da fare in questo Paese che francamente l’ultima emergenza mi pare quella delle Olimpiadi”. “Cacciari è proprio un esempio del “tanto peggio, tanto meglio””, commenta Romano. E il filosofo si infuria: “Ma sogni? Vaneggi? Ho mai detto ‘tanto peggio, tanto meglio’?”. “Te l’ho tradotto in italiano” – ribatte l’esponente del Pd – “Hai la tendenza ad innervosirti, stai calmo. Sei agitato. Mi stai dicendo le parolacce come alle elementari: ‘pirla, vaffanculo’. Ma non ti hanno insegnato l’educazione?” di Gisella Ruccia