Le ipotesi di reato contestate sono peculato, turbata libertà degli incanti, truffa e voto di scambio. L'operazione dei carabinieri arriva a pochi giorni dalla fine dell'occupazione della miniera da parte delle lavoratrici. Ma soprattutto dopo l'accordo per il prepensionamento di 104 dipendenti
Due arresti e 62 indagati. E’ questo l’epilogo dell’inchiesta “Geo&Geo“, che vede al centro la società Igea, azienda in liquidazione controllata dalla Regione Sardegna che ha il compito di gestire la messa in sicurezza delle aree minerarie del Sulcis. L’ex presidente della società, Giovanni Battista Zurru, 76 anni, già consigliere democristiano e assessore regionale dell’industria e dell’agricoltura (ora Udc), è finito agli arresti domiciliari. In carcere invece l’autista della società ed ex sindacalista Marco Tuveri, 62 anni, provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza invece per la segretaria Daniela Tidu, 40 anni. Le ipotesi di reato contestate sono peculato, turbata libertà degli incanti, truffa e voto di scambio.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Iglesias sono iniziate nell’agosto 2013, dopo denunce ed esposti. Il terremoto sulla società della Regione arriva il giorno dopo la firma dell’accordo tra i sindacati e la Regione sarda per il prepensionamento di 104 lavoratori dell’Igea. Ma soprattutto a pochi giorni dalla fine della protesta delle 37 lavoratrici che il 28 novembre occuparono la miniera di Villamaria per chiedere lo sblocco degli stipendi e prospettive per l’azienda. La protesta delle lavoratrici nei pozzi di Campo Pisano e Monteponi durò 11 giorni.