L'11 gennaio 2015 si terranno le primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alla Regione Liguria. Intervista a Raffaella Paita, assessore della giunta Burlando e principale concorrente insieme all'ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati. I nodi: dallo sfruttamento del territorio alle alleanze, fino alla questione morale all'interno del partito
Assessore Raffaella Paita, lei è una politica giovane ma il suo patron, Claudio Burlando, è sulla scena da decenni. Non teme di essere percepita come la continuazione del vecchio?
Non è affatto vero che sia stata sponsorizzata da Burlando. Mi sono candidata il 4 marzo in piena autonomia. Ho chiesto io le Primarie perché ritengo che sia la gente a dover decidere chi governa la Regione.
Burlando la appoggia e comunque sta dicendo che senza di lei le Primarie non si sarebbero fatte?
Penso di no.
Come arriva alla politica?
Ho 40 anni e un lungo percorso alle spalle. A 22 anni, capogruppo Pds alla Spezia, segretaria giovanile provinciale regionale dei Ds, capo di gabinetto del sindaco Pagano, assessore al comune della Spezia con varie deleghe. Nel 2010 sono stata la più votata del centrosinistra con 10mila preferenze e sono entrata in Regione. Non sono andata a fare l’assessore, ma il capogruppo, e sono subentrata all’assessore Ezio Chiesa, dimissionario, sei mesi più tardi. Non mi ha mai nominato nessuno.
Torno a chiederle: non teme di essere percepita come la continuazione di una esperienza vecchia?
Niente affatto. Il mio competitor (Cofferati, ndr) ha 68 anni ed è stato ex di un sacco di cose.
L’assessore alle finanze Rossetti ha deciso di non tenere in conto i rilevi della corte dei conti ligure che ha sollevato perplessità sulle poste attive di bilancio 2013 per circa 200 milioni di euro. La ritiene una pratica saggia?
La questione è tuttora aperta. L’assessore Rossetti ritiene di avere ragione a procede per la sua strada.
Ma il ricorso della Regione è già stato respinto.
La questione rimane aperta, si continua a discuterne.
Grandi Opere, favorevole o contraria e perché?
Favorevolissima. Sono stata io nel 2010 ad aprire i cantieri del Terzo Valico, un’opera fondamentale che collegherà la portualità ligure all’Europa. Dico sì anche alla Pontremolese e alla Gronda. I troppi no ci hanno danneggiato. Sono contraria alla decrescita felice.
Non teme l’impatto della Grandi opere su un territorio fragilissimo, devastato dalle alluvioni?
Naturalmente occorre rendere compatibili gli interventi con il rispetto dell’ambiente, ma non possiamo restare isolati dal resto del mondo.
Confermerà la legge regionale del 2011 che consente di costruire fino a tre metri dagli argini dei fiumi?
La legge fu portata avanti dall’allora assessore all’ambiente, Renata Briano. A detta degli esperti la Liguria è una delle Regioni più restrittive in termini di interventi dannosi per il territorio.
Non si direbbe, visti gli ultimi disastrosi avvenimenti. Comunque come interverrà in futuro per la salvaguardia del territorio ligure?
Abbiamo avuto al conferma dal governo che arriveranno 379 milioni che saranno impegnati in cantieri nel Tigullio, a Santa Margherita, Rapallo e per il terzo lotto della copertura del Bisagno. La Liguria aveva già pronti i progetti e quindi riceverà i soldi prima di altre regioni.
Aveva valutato l’ipotesi di dimissioni dopo l’alluvione del 9 ottobre quando la Protezione Civile regionale la tranquillizzò compiendo un gravissimo errore di valutazione?
Come è noto l’allerta viene data dai tecnici non dai politici. Alle 18 del 9 ottobre venne emesso dall’Arpal un bollettino tranquillizzante. Io mi trovavo a Villanova d’Albenga e appena seppi che la situazione era cambiata mi precipitai a Genova dove arrivai attorno alle 23,40, il Bisagno era esondato da circa mezz’ora. Trascorsi tutta la notte negli uffici della Protezione Civile in continuo contatto con i sindaci.
E’ disposta ad allargare il cerchio delle alleanze politiche anche all’Ncd?
All’interno dello schieramento centrista è in corso un dibattito che potrebbe sboccare a livello nazionale in un gruppo federato fra Udc e Ncd. Io sarò aperta al contributo delle forze moderate, in una alleanza di centrosinistra. Il mio Pd è un partito a vocazione maggioritaria e riformista che non si farà mai mettere sotto scacco dalla sinistra radicale.
L’inchiesta Roma mafia capitale ha coinvolto anche esponenti del Pd. Roma è un caso isolato o lo specchio di un sistema corrotto diffuso?
La vicenda romana è brutta e ci fa indignare ma non credo che in Liguria ci siano funzionari infedeli, al contrario. E c’è un popolo che vigilerà per evitare derive verso il malaffare. Il caso di Roma riguarda Roma. E basta.