“Prima l’Italicum entro il 31 gennaio e poi l’elezione del nuovo presidente della Repubblica”. Così Matteo Renzi ai senatori Pd. Ma per Maurizio Gasparri (senatore di Fi): “Io non sono certo che finirà così, probabilmente la legge elettorale andrà in Aula a gennaio, che sarebbe sempre prima dell’elezione del nuovo Capo dello Stato – ammesso che il Capo dello Stato si dimetta a metà gennaio, come molti dicono -, però portando in Aula la legge elettorale già lunedì, sarebbe una forzatura”. “Io sconsiglierei un approdo in Aula troppo rapido – avverte il vicepresidente del Senato -, se si deve votare nel 2018, come dice sempre Renzi, non sembra una cosa urgentissima”. La forzatura di Renzi mette a rischio il Patto del Nazareno? “Lui ha detto che non si possono fare cambiamenti che non siano concordati con Forza Italia, la tempistica mi sembra un problema relativo, impuntarsi sulla calendarizzazione in Aula susciterebbe una più forte opposizione. Noi – prosegue – non siamo succubi di Renzi, ma oggi noi non abbiamo i numeri per impostare noi i testi, le riforme non sono quelle che noi avremmo voluto: ma riforma del bicameralismo e la legge elettorale si devono fare, poi – continua – sull’elezione del Capo dello Stato se deve essere un garante, è auspicabile che Renzi si confronti con una d’opposizione come Forza Italia”. Se Tutto questo non avverrà si andrà ad elezioni Anticipate? “Io credo che Renzi abbia voglia di andare ad elezioni anticipate a prescindere, perché sta perdendo un po’ di colpi, guardi – continua Gasparri – la spia di tutto questo sono la cazzata delle Olimpiadi, quando un politico le annuncia è alla canna del gas”. Ma Gasparri non nasconde problemi anche in casa azzurra sulla tenuta del gruppo e sulla reale forza di Berlusconi di tenere il gruppo: “C’è dialettica, è un passaggio delicato – ogni giorno ha la sua pena, mi auguro che saremo uniti” di Mauro Episcopo e Manolo Lanaro
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