Ritrovato su una spiaggia di St. Tropez il corpo di un bambino che potrebbe essere quello di Semyon, il piccolo di 10 mesi affogato dalla madre a Bussana (Imperia). Il cadavere indossa una tuta identica a quella del bambino russo quando è stato ucciso e gettato in mare dalla donna, l’11 dicembre. Il riconoscimento del corpo da parte del nuovo marito della madre potrebbe esserci già nelle prossime ore. Successivamente, potrebbe essere chiamato a dare conferma dell’identità anche il padre biologico, già tornato in Russia dopo il sopralluogo sulla spiaggia di Bussana. Sembra escluso il riconoscimento da parte della mamma, Natalia Sotnikova, che si trova in carcere. Potrebbe essere effettuato anche il test del Dna.
La madre, Natalia Sotnikova, 40 anni, racconta di essere uscita intorno alle 2 di notte dall’albergo, tenendo il figlio in braccio e portandolo verso la spiaggia, poi “l’ho portato a largo, in mare, a Bussana, e l’ho annegato”. La donna si era “giustificata” dicendo che il bambino “soffriva di epilessia” come la nonna e per questo aveva deciso di togliergli la vita. Dopo aver ucciso il figlio, la mamma avrebbe nuotato a largo con il suo corpo per lasciarsi morire annegata. Dopo 100 metri, però, avrebbe cambiato idea e, secondo il suo racconto, sarebbe tornata in albergo e avrebbe raccontato tutto al compagno che, alle 11 di mattina, avrebbe denunciato la scomparsa di Semyon. Dopo l’interrogatorio, i pm di Imperia Grazia Pradella e Francesca Scarlatti hanno disposto il fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, giustificandolo con “il pericolo di fuga, avendo la donna e suo marito possedimenti in Slovenia e una disponibilità economica importante”.