Sarà irrevocabile l’assoluzione per l’ex segretaria di Pierluigi Bersani Zoia Veronesi e per l’ex capo di gabinetto del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, Bruno Solaroli. La Procura di Bologna (Pm Giuseppe Di Giorgio) ha deciso di non presentare appello contro la sentenza del Gup Letizio Magliaro. Veronesi, assistita dall’avvocato Paolo Trombetti, era accusata di truffa per aver percepito dalla Regione, di cui era dipendente, circa 140mila euro di stipendio per svolgere a Roma l’incarico di raccordo con il Parlamento dal 2008 al 2010.
In sostanza, le veniva contestato di aver lavorato solo per il segretario del Pd e di aver omesso di dedicarsi all’attività lavorativa per cui era stipendiata dalla Regione; a Solaroli, assistito dall’avvocato Cristina Giacomelli, veniva contestato di aver espresso una valutazione positiva per Veronesi nelle verifiche annuali. Entrambi sono stati processati in abbreviato ed assolti perché il fatto non sussiste. Per il Gup, come si legge nelle motivazioni, non c’era prova che Veronesi avesse svolto “diverse attività lavorative al posto di quelle dovute o che sia stata coinvolta in attività di fatto incompatibili con lo svolgimento dell’attività lavorativa a lei richiesta”.