Ormai siamo abituati a tutto. Le ‘facce da schiaffi’ di certi politicanti le conosciamo da tempo e non ci meraviglia di certo la loro mancanza di vergogna nel dire e affermare concetti e slogan che dopo qualche tempo dimenticano e rinnegano. Ora stiamo assistendo ad un altro paradosso tutto italiano.
La Lega Nord di Matteo Salvini che cambia nome e colore. Non c’è bisogno di fare grandi ricerche nel passato per ricordare gli insulti leghisti ai meridionali e al sud. Non c’è bisogno di andare tropo indietro nel tempo per ricordare le indagini che vedono coinvolti i vecchi vertici leghisti per varie ruberie.
Con le pessime figure fatte dai figli di Bossi e dai suoi sodali. Da quella Lega nata per fare la secessione e per costruire la fantomatica Padania. Slogan e concetti per cittadini creduloni e con poca voglia di vedere la realtà.
La cosa importante era credere a vuoti slogan. A quel “Roma ladrona”, mentre noi del Nord siamo belli, puliti ed onesti. Ma poi dopo poco tempo si scoprì che Roma ingrassava anche i legisti e che mangiare piaceva tanto anche a loro. E di qui la ovvia crisi del partito e di consenso. Ma si sa, la gente dimentica in fretta. Ed ecco il tombino di ghisa di Salvini che prende la palla al balzo ed inizia a raccontare banalità una dietro l’altra e i soliti slogan.
Ma questa volta fa un passo in più. Oggi dimentica tutta la sua storia e le sue offese e presenta il nuovo partito leghista mascherato: Noi con Salvini. Cancellato il colore verde e presentato per prendere voti al Sud tanto odiato ed ingiuriato. Insomma una radicale presa per i fondelli.
Il problema non è tanto la solita politica di certi personaggi ma di chi sosterrà questo già vecchio partito personale di Salvini. Che non è tanto lontano dal nuovo partito che voleva fare il vecchio Berlusconi. E non è un mistero che dietro questa operazione ci sia la sua lunga mano. I riferimenti al Sud di Salvini non tarderanno ad emergere in maniera chiara e palese e non avremo certo grandi sorprese. I padrini saranno sempre gli stessi.
Ma fa veramente sorridere amaramente vedere la consapevolezza delle prese in giro verso tutti gli elettori. Ed è sempre questo il concetto di fondo. I bugiardi e i politicanti esisteranno fino a quando ci saranno in giro sempre tanti creduloni. Ovviamente esclusi i conniventi e complici per interessi diretti e personali. Tutto in quadro politico sempre più confuso.
Una Lega Nord nata per difendere il Nord dai terroni che finisce per cambiare completamente natura e pensiero. Magari il prossimo slogan di Salvini sarà (considerati gli scandali Expo) Milano ladrona? O magari Campania libera?. O fuori i veneti dall’Italia? Le barzellette ormai si confondono con la realtà e con i film di fantascienza.
Il bello o il peggio deve ancora venire. Si “Salvini” chi può.