Cinque anni fa, il 13 giugno 2009, Matteo Salvini intonava a Pontida lo slogan “Napoli merda, Napoli colera…”. Oggi il Sud è un serbatoio di voti importante per sostenere le campagne no-Euro e no-immigrati. Gli slogan anti-meridione finiscono nel cassetto e alla Camera viene presentato il simbolo di “Noi con Salvini“, il nuovo cartello elettorale della Lega Nord per raccogliere consensi sotto il Po. Addirittura gli attacchi al Sud vengono cancellati: “Non abbiamo mai contestato i cittadini meridionali, ma la politica del Sud, la Roma ladrona, la cattiva amministrazione”.
A chi gli fa notare che nel nuovo simbolo manca il verde, colore del Carroccio da sempre, Salvini risponde secco: “Giallo e blu danno il verde”. Poi spiega di essere “imbarazzato” per il simbolo dove, in bella evidenza, fa capolino il suo nome. “Io credo nella squadra – dice – le megalomanie le lascio a Renzi”. La svolta è così descritta dal segretario: “Al centro del nostro progetto, che è un progetto di vita, prima che politico, vogliamo mettere il cittadino, l’essere umano. Per la sinistra c’è lo Stato e sotto la plebe, per noi ci sono i cittadini e sotto lo Stato. E vogliamo scommettere sul fatto che il cittadino sia una persona per bene”. Come fare per garantire liste pulite (problema che per la Lega, a dire il vero, si è manifestato più volte al Nord come hanno dimostrato i recenti scandali)? “Onestà e fedina penale sono i pre-requisiti per evitare rischi di infiltrazioni. Le esperienze politiche precedenti – prosegue – saranno valutate con attenzione”.
Sovrapposizione tra la nuova Lega e il Movimento 5 Stelle sull’opposizione alla moneta unica? Salvini nega: “Se Grillo vuole parlare seriamente del dopo euro noi ci siamo perché l’euro crollerà. Ha smesso di insultarci, e questa mi sembra una buona notizia. Ma il suo referendum contro l’euro resta una sola, una perdita di tempo”. E se per il segretario leghista “Renzi è una marionetta al servizio di Bruxelles”, l’attenzione è tutta per il futuro inquilino del Colle: “Mi auguro che al Quirinale non ci sia un servo di Bruxelles, un complice dell’Euro e dell’Europa, che permetta l’esproprio della sovranità italiana”.
Sul piano delle alleanze politiche, una sola certezza: il divietto di accesso per Alfano. “Dico no alle riedizioni di vecchie frittate. Per Alfano non c’è spazio, con tutto il rispetto di chi è al governo con Renzi. E’ complicato fare strada insieme con chi governa a metà con Renzi e vota la porcheria costituzionale che sta facendo”.