La Guardia costiera è intervenuta in soccorso di un mercantile con a bordo circa 800 migranti, in gran parte siriani, a circa 100 miglia dalle coste siciliane. Il cargo, di provenienza turca, navigava verso Siracusa senza equipaggio, che aveva abbandonato la nave dopo aver inserito il pilota automatico. È stato necessario l’intervento di un team di soccorso delle Capitanerie di Porto, che è riuscito a salire a bordo del mercantile in movimento, nonostante il cattivo tempo e il mare mosso, per riprenderne il controllo.

L’allarme è scattato alle 10 di mattina del 20 dicembre, quando la Centrale operativa delle Capitanerie ha ricevuto una chiamata dal mercantile, con un telefono satellitare. I migranti spiegavano di essere in rotta verso le coste italiane, ma senza equipaggio: nessuno di loro era in grado di prendere il comando e avevano paura di un naufragio. Un velivolo della missione Frontex ha avvistato il cargo e ha comunicato alla Capitaneria la sua posizione. La Guardia costiera ha quindi inviato due motovedette e un pattugliatore, da Siracusa e da Pozzallo.

L’operazione di soccorso si è rivelata subito molto complessa, perché il mercantile, lungo circa 70 metri, viaggiava a una velocità di circa sei nodi e il mare era molto agitato. Il team della Guardia Costiera è riuscito comunque a salire a bordo, prendendo il controllo del timone e delle macchine della nave, per dirigersi verso la Sicilia. Sono stati gli stessi migranti a rivelare di essere partiti dalle coste turche. Quella degli scafisti è stata, secondo il Comando delle Capitanerie di Porto, “una condotta criminale“, che ha messo a rischio la vita delle persone a bordo e avrebbe potuto creare possibili collisioni in mare.

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