A Natale “si può” un po’ di tutto, così come lasciato intendere dalle pubblicità – le più diverse e distanti tra loro – che imperversano nelle nostre tv annoiate in questi giorni di festa: a Natale è possibile addirittura cogliere l’occasione, ad esempio, di fare una bella scorpacciata di musica a prezzi più o meno regalati.
Io personalmente ho cominciato quasi per scherzo un paio di anni fa, con gli amici e colleghi di una porzione importante di vita con i quali condivido il piacere di dare visibilità e ‘lustro’ a progetti musicali (solisti o band) che altrimenti, come accade nel nostro paese, campano (e male) per non annegare nel mare dell’indifferenza delle persone ancora prima che nel calderone burocratico (non solo artistico) della musica dal vivo: quella suonata con la buona volontà e la passione, ancor prima che con gli strumenti. Così ci siamo armati di qualche contatto e tra etichette e gruppi “fidati” ed abbiamo dato vita a quello che ci piace chiamare il nostro Natale “equo e solidale”: nello specifico, “Musica Equa & Solidale”.
Tra etichette indipendenti, riviste del settore (rigorosamente autofinanziate), liutai, studi di registrazione, scuole di musica è possibile riuscire nel miracolo – lasciavo intendere prima – di stimolare la curiosità di molti e mettere i vari interpreti dell’ambito nelle condizioni agevoli di fare rete l’uno con l’altro: una band suona, l’altra si prepara e nel mentre si vendono centinaia e centinaia di euro di cd autoprodotti, con cifre da capogiro che da sole basterebbero a rimettere in piedi anche il più sfigato dei negozi di musica rimasti ancora in piedi nell’epoca del download sfrenato.
Quello che segue non è quindi tanto un invito, quanto un consiglio poiché è logico oltre che ovvio immaginare come le coordinate dell’evento di cui sopra non coincidano esattamente con i vostri programmi e ancora prima con il vostro domicilio: a Natale, doveste entrare in un negozio di dischi, uscitene vivi e investite un minimo della spesa preventivata in “capitale umano”.
Quando il gioco si fa duro, come di questi tempi, i duri cominciano a giocare: un vostro semplice gesto potrà riservarvi un posto nel firmamento della musica di domani.