Autonomo e capace di affrontare la transizione. Laico o cattolico non c’è differenza, ma che sia “fedele alla Costituzione”. E soprattutto “no alle soluzioni stravaganti“. L’ex leader Pd Pierluigi Bersani, intervistato a “In mezz’ora” su Rai3, descrive così il suo candidato ideale per il Quirinale. “Abbiamo bisogno”, ha detto, “di uno che sappia tenere il volante perché siamo ancora nelle curve. La transizione non è ancora finita. L’avvitamento tra crisi sociale e democratica c’è e il meccanismo democratico non è in grandissima salute. Dobbiamo cercare una figura della massima autorevolezza e che oltre a essere per bene deve anche essere una persona autonoma e fedele solo alla Costituzione. Non lavoriamo per soluzioni che abbiamo il carattere della partigianeria“.
Il leader Pd ed esponente della minoranza democratica boccia con determinazioni le “ipotesi alternative” che potrebbero invece piacere al presidente del Consiglio. “Sono contro soluzioni stravaganti, fuori dal seminato perché quel volante lì va tenuto, bisogna stare attenti. Visto che ancora per un paio d’anni ci saranno problemi economici”. Secondo Bersani la strategia migliore è quella di decidere un nome che vada bene ai democratici e poi andare a confrontarsi con gli altri partiti: “Cominciamo a ragionare del profilo del nuovo Presidente della Repubblica e poi ne parliamo con Berlusconi, ma anche con Grillo e con gli altri. Ma tocca a noi fare i pivot”.
Il prossimo Capo dello Stato secondo Bersani non potrà essere ostile ai valori della sinsitra. “Credo che non sia immaginabile una figura ostile ai valori della sinistra e del centrosinistra, ma in questo grande ambito non sono accettabili preclusioni di nessun genere. Va bene cattolico, laico, va bene tutto, purché cui siano caratteristiche per tenere il volante di un Paese che deve essere guidato e rasserenato”.
Bersani si è poi rivolto al presidente del Consiglio. “Renzi ha determinazione, energia, intelligenza, grande potenza. Son quelle macchine da corsa che hanno tanta potenza, ma la potenza va scaricata a terra, sulla strada e non disperderla. Se posso dare una man dico che questi suoi modi efficaci devono collegarsi di più alla realtà. Ci sono stati successi, si sono fatte cose giuste e veramente buone, anche nella legge di stabilità. Però ci sono anche delle criticità”. L’ex leader Pd ha chiesto a Renzi più interventi concreti e riforme: “La crisi è lunga, c’è un pezzo di Italia che non si ritrova nel quadro di priorità del governo, nel dibattito pubblico. Sul tema economico del lavoro, dell’industria, delle attività produttive, degli investimenti Renzi dovrebbe parlare tutti i giorni. Invece continuiamo a sentire parlare di altro”.