Dopo le dimissioni del direttore, si mobilitano anche alcune personalità della letteratura italiana (Paolo Nori, Marco Belpoliti, Ugo Cornia e Aldo Nove) per chiedere al comune di ripristinare lo spazio culturale
Zampone, aceto balsamico e prosciutto tra le stanze della Galleria Civica di Modena, ma Paolo Nori, Aldo Nove, Marco Belpoliti e Ugo Cornia dicono “no”. Le quattro personalità del mondo della letteratura italiana sono solo i primi di un elenco lunghissimo composto da centinaia di cittadini più o meno celebri che in queste ore stanno aggiungendo la propria firma all’appello online “I Musei non si toccano”. Ad attirare le ire dei firmatari è la giunta di centrosinistra modenese che ha scelto di usare le stanza della Palazzina dei Giardini di Modena per esporre i prodotti agroalimentari del territorio tra maggio e ottobre 2015 in concomitanza con l’Expo di Milano.
La decisione unilaterale del sindaco Giancarlo Muzzarelli (Pd) ha colto di sorpresa i modenesi. Primo fra tutti il direttore della Galleria Civica, Matteo Pierini, che per quei mesi aveva già programmato tre esposizioni – le foto di Art Kane, la Eat Art di Daniel Spoerri e l’arte della Polonia a 25 anni dalla svolta democratica – e che per questo si è immediatamente dimesso dal suo incarico: “Non ritengo, nella maniera più assoluta, che un museo possa perdere, sia pure temporaneamente (anche se i nuovi inquilini hanno espresso l’intenzione di trattenersi oltre il tempo previsto) una sua sede e accettare che venga destinata a scopi non compatibili con la sua missione”, ha spiegato Pierini in un comunicato apparso sul sito dei musei pubblici modenesi. “Dopo 122 mostre organizzate senza soluzione di continuità alla Palazzina Vigarani sfrattare l’arte e accogliere i prodotti tipici (verso i quali non ho alcuna riserva, beninteso, anzi…) significa, a me pare, prediligere un’immagine di città a misura del turista consumatore, piuttosto che del cittadino consapevole – ha concluso l’oramai ex direttore – Non potendo, se non a scapito dei miei convincimenti, farmi strumento di una visione della cultura che non condivido ho preferito, pertanto, rassegnare le dimissioni”.
Di tutt’altro avviso l’amministrazione comunale targata Pd. “Il progetto del Villaggio del Gusto ha uno spessore culturale e prevede il coinvolgimento di figure internazionali, a partire dal nostro Massimo Bottura come direttore artistico”, ha gettato acqua sul fuoco l’assessore alla cultura e vicesindaco di Modena, Giampietro Cavazza. “il Palatipico ospitato alla Palazzina dei Giardini non può essere banalizzato facendolo passare per una vetrina dei prodotti tipici – continua Cavazza – Sarà invece un laboratorio culturale dove arte e cibo dialogheranno insieme”. La Palazzina dei Giardini, serra ducale risalente al ‘600, e sede da oltre trent’anni di più di 120 mostre, ha ospitato alcuni disegni di Michelangelo e “La Pietà” di Jan Fabre; mentre sotto la conduzione Pierini la Galleria Civica di Modena ha fatto il pieno di visitatori per “Bag One” l’esposizione di 14 litografie regalate da John Lennon a Yoko Ono in occasione delle nozze nel 1969. Infine, tra i firmatari dell’appello risultano esserci anche Anna Mattirolo, direttore del Maxxi Arte di Roma; il dirimpettaio Gianfranco Maraniello, direttore del Mambo di Bologna; e Cristiana Collu, dimessasi a sua volta dal ruolo di direttrice dell’importante Mart di Rovereto non più di un mese fa, proprio in aperta polemica con la gestione pubblica del patrimonio museale locale.