L’Autorità di Garanzia degli Scioperi ha aperto un procedimento nei confronti delle organizzazioni sindacali Cgil, Uil, Ugl e Orsa e le rispettive segreterie nazionali di categoria Filt-Cgil, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa Ferrovie, in relazione allo sciopero generale del 12 dicembre.
Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi aveva precettato il 10 dicembre e poi revocato l’ordinanza di precettazione il giorno dopo. Così l’astensione dal lavoro – dalle 9 alle 16 e non più fino alle 17 come previsto in precedenza – c’era stata con il tutto il bagaglio di disagi per i cittadini, anche se lo spostamento di un’ora aveva diminuito i problemi per i pendolari.
Lo sciopero aveva lasciato a terra oltre la metà dei voli previsti, ha bloccato quasi il 50% dei treni (ma le Fs sostengono siano rimasti fermi solo il 27% dei treni regionali e il 4% di quelli a lunga percorrenza) e circa due autobus su tre. Caos-traffico nelle principali città, innescato anche dai cortei (54 in tutto il Paese) dei sindacati, ma anche degli studenti e dei movimenti per la casa che hanno reso ancora più difficili gli spostamenti. A Milano, Torino e Roma si erano aggiunti inoltre gli scontri tra manifestanti e polizia, che hanno reso ancora più difficile la circolazione.
La delibera dell’Autorità guidata da Roberto Alesse ha come oggetto il mancato adeguamento alle indicazioni immediate della Commissione, relative alla esclusione dallo sciopero del settore del trasporto ferroviario. L’apertura del procedimento ha come obiettivo la valutazione del comportamento dei sindacati per la violazione della regola di intervallo minimo tra azioni di sciopero: di fatto il trasporto ferroviario è infatti stato interessato da tre giornate consecutive di astensione dal servizio. I sindacati hanno trenta giorni per presentare osservazioni e per chiedere, eventualmente, di essere sentite.
In vista dello sciopero generale del 12 dicembre, l’Autorità aveva prima invitato i sindacati ad escludere dallo stop l’intero settore del trasporto ferroviario, già interessato dall’astensione precedentemente proclamata per il 13 e 14 dicembre 2014; e poi segnalato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il pericolo di un pregiudizio grave ed imminente per gli utenti del trasporto ferroviario. Questa segnalazione aveva portato il Ministero a decidere la precettazione dei lavoratori delle ferrovie. È stata poi una mediazione del governo a portare alla decisione del ministero di revocare la precettazione.