E’ emergenza amianto alla Questura di Trieste, in alcune aree di un commissariato di Polizia (Opicina) e in una caserma (Duchessa d’Aosta). L’allarme è stato lanciato dalla segreteria provinciale del sindacato Silp Cgil ed ora la vicenda è approdata in Senato grazie ad un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Salute presentata dai senatori del Pd Felice Casson, Carlo Pegorer e Lodovico Sonego. “La stessa Questura – spiega la segreteria provinciale del Silp – pur essendone a conoscenza almeno dal 2009, ha ammesso la presenza di amianto nei luoghi di lavoro e ne ha poi informato il personale, solamente dopo ripetute sollecitazioni del sindacato stesso”. Nei luoghi presso i quali è stata individuata la presenza di amianto, poi, negli anni scorsi sarebbero stati effettuati importanti lavori di ristrutturazione, che avrebbero coinvolto anche, come scrive la Questura, delle “maestranze”, dipendenti da ditte esterne.
Tuttavia “con un gioco di rimpalli – si legge in una lettera inviata alla Questura dal sindacato – in questi sei anni trascorsi dalle prime comunicazioni, la Questura e il Provveditorato alle Opere Pubbliche non avrebbero mai, almeno apparentemente, neanche contemplato l’eventualità di procedere alle previste campionature e alla bonifica – asseritamente per mancanza di fondi – della pericolosissima sostanza”.
Anche per questo motivo ora la vicenda è approdata in Senato. I senatori del Pd hanno chiesto un intervento diretto dei ministeri interessati per far fronte alla presunta presenza di amianto (anche sui mezzi navali), questo perché “il datore di lavoro avrebbe l’obbligo giuridico di sorvegliare costantemente la dispersione di fibre killer come quelle dell’amianto”, si legge in premessa.
Nell’interrogazione i senatori democratici premettendo che va “comunque evitato qualsiasi tipo di intervento che possa anche solo essere considerato autoritario o ‘intimidatorio’ nei confronti dei dipendenti della Polizia di Stato, che vogliono soltanto conoscere la verità”, chiede ai ministri se “siano a conoscenza dei fatti suindicati, se siano già intervenuti in relazione a tali questioni e, in caso negativo, quali siano i loro intendimenti”.
Nella lettera-denuncia il Silp Cgil, sottolineando che sussiste l’obbligo di sorveglianza “per evitare dannose e cancerogene dispersioni di fibre nell’ambiente”, chiede “che il problema rilevato sia affrontato procedendo con urgenza a sopralluoghi atti a verificare la presenza di tale minerale e che venga effettuato il campionamento dell’aria ai fini di analisi della presenza di sostanze inquinanti”, anche negli altri uffici di Polizia dipendenti dalla Questura, dove sarebbe stata individuata la presenza di amianto in “matrice friabile”.
“L’analisi dei materiali già ha rilevato la presenza di amianto – spiega il Silp – ma è fondamentale analizzare l’ambiente di lavoro tramite il campionamento dell’aria per valutare con precisione i rischi per chi lavora, ed ha lavorato, in questi luoghi. Tali situazioni, come evidenziato anche dall’ufficio di Gabinetto della Questura, erano note almeno fin dal 2009. Ma nonostante le criticità segnalate ed i pericoli rilevati, non è mai stato aggiornato il documento di valutazione dei rischi riguardante gli uffici in questione, che risale ancora all’agosto del 1999”.
Di fatto la zona della caserma, che era stata già dichiarata inibita, è stata poi riaperta senza che fossero stati eseguiti i necessari campionamenti con le conseguenti analisi ed è stata adibita a luogo per il maneggio delle armi. Questa circostanza ha obbligato tutto il personale ad accedervi senza essere stato informato dei pericoli derivanti dalla presenza della sostanza in questione.
Per quanto riguarda l’edificio della Questura sono in corso degli approfondimenti da parte della segreteria provinciale Silp Cgil, con l’interessamento anche della segreteria nazionale, in merito ad alcune segnalazioni che indicherebbero l’avvenuta insorgenza di patologie tumorali per alcuni dipendenti della Polizia di Stato della Questura, che è confinante con il vecchio Auditorium, in disuso oramai da diversi anni ed al cui interno si sospetta vi sia una quantità considerevole di amianto gravemente deteriorato.