I tafferugli scoppiarono il 16 dicembre 2013 durante una manifestazione organizzata dall'Unione degli studenti contro le riforme per la scuola
Chiesto il rinvio a giudizio per tre ragazzi tra i 26 e i 22 anni e per una ragazza di 21 anni, tutti vicini al centro sociale Lambretta di Milano. I quattro sono accusati di aver partecipato agli scontri scoppiati il 16 dicembre 2013 davanti al palazzo della Regione, durante una manifestazione organizzata dall’Unione degli studenti contro le riforme per la scuola. I reati contestati sono violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
In piazza Duca d’Aosta, vicino al Pirellone, uno dei tre indagati avrebbe colpito un poliziotto con “un violento calcio“. Un altro, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio depositata dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, “munito di uno scudo” di polistirolo ha “tentato di sfondare il cordone di polizia” durante il corteo. Il terzo antagonista è anche indagato per aver lanciato “oggetti in direzione delle forze di polizia” insieme ad altri manifestanti non identificati che colpirono alcuni agenti con “bottigliette e contenitori pieni di pitture colorate, petardi e fumogeni”. La ragazza, invece, si era coperta il volto con una sciarpa rossa e indossava un casco, il cui uso durante le manifestazioni è vietato.