La passione per il Sol Levante conquista anche il palato dei più mondani bevitori di cocktail che da qualche tempo stanno scoprendo profumi e sfumature del sake, ingrediente chic per nuovi ed entusiasmanti drink tutti da scoprire. Una tendenza che non sorprende visto il proliferare di ristoranti e locali giapponesi che da qualche tempo stanno aprendo in ogni angolo d’Italia e che, per stare al passo con i tempi (ed i gusti di chi è sempre alla ricerca di novità), hanno sapientemente deciso di attrezzarsi e proporre ai propri ospiti anche un’area bar, o più semplicemente una lista di drink, dove il “vino” di riso nipponico ne è l’indiscusso protagonista.
Una tendenza che non sorprende visto il proliferare di ristoranti e locali giapponesi che da qualche tempo stanno aprendo in ogni angolo d’Italia
I locali più blasonati e trendy si affidano a veri e propri esperti mixologist che si stanno sbizzarrendo da tempo nel creare squisite miscele capaci di regalare incredibili esperienze di gusto, spesso da abbinare e servire in accompagnamento a piatti classici e non solo che sushi-men e chef preparano dai banconi a vista o in cucina. Avanguardia di questo “movimento” dall’allure internazionale l’Origami, a Milano, uno dei più grandi e conosciuti ristoranti giapponesi in città, che ha inaugurato da qualche mese un dehors esterno e una zona interna interamente dedicate a chi ha voglia di un buon aperitivo o di sorseggiare un drink nel dopocena, ampliando la sua proposta raffinata anche ai cultori del buon bere.
Ai drink un nome noto in città, il bravo Fabio Cesareni che ha ideato una folta lista davvero intrigante di cocktail con il sake: dal Jasmine Green Tea (lime fresco, nettare di agave, zenzero, busta di te verde alla menta, sake e scorza di limone) che si sposa perfettamente con branzino o salmone scottato con salsa yozu al Tommy’s Sake (limone secco spremuto, zenzero speziato, pepe, nettare di agave, sake, triple sec e sale rosa) da abbinare con un Yaki Ebi ( spiedino di gamberi con sesamo e erba cipollina, dal Bejining (zenzero, cetriolo, lemongrass, sake rosè, liquore di lichee, cranberry juice, ribes e mirtilli freschi) perfetto con la tartare di salmone con avocado e salsa ponzu.
Il Negroni Branco (gin, sake, vermut), lo Spritz rivisitato col sake frizzante, l’Asian Mojito (sake e rum), l’Americano Zen (vermut, sake, soda, lavanda e rose) ma anche sake e bollicine
A Roma ha da poco aperto i battenti il Samba Maki, una temekeria e sakeria, regno del sake sommelier Riccardo Di Salvo, dove oltre agli squisiti piatti dello chef Riccardo Takamitsu, si degustano cocktail come la Sakerinha (una caipirinha a base di sake), il Negroni Branco (gin, sake, vermut), lo Spritz rivisitato col sake frizzante, l’Asian Mojito (sake e rum), l’Americano Zen (vermut, sake, soda, lavanda e rose) ma anche sake e bollicine. Altro ritrovo capitolino del bere bene il Settembrini Cafè in via L. Settembrini 21, dove il mixologist star Matteo Zed reinterpreta i cocktail classici con estreme perizia. Suo il Japaroni, una versione nipponica e più morbida del famosissimo Negroni che al posto del gin utlilizza del Shochu, un distillato di riso giapponese, e del sake aromatizzato alla prugna. Infine per chi varcasse i confini nazionali per un tour della “ville lumière”, una tappa consigliata è la Maison du Whisky al 20 rue d’Anjou, dove lo chef sommelier Alessandro Merlo ha sviluppato una collezione di quasi sessanta cocktail tutti a base di sake che sta facendo letteralmente impazzire i parigini.