I rincari tariffari del 2014 hanno alleggerito i portafogli degli italiani di 324 euro rispetto al 2013. Lo dice il Codacons che, fatta eccezione per alcuni casi isolati come quello della già carissima rc auto, rileva aumenti in quasi tutti i settori nazionali e locali. E se rifiuti, acqua e trasporti sono costati agli italiani oltre 300 euro in più rispetto all’anno precedente, anche per il 2015 non è prevista un’inversione di tendenza. La Federconsumatori sostiene infatti che i rincari complessivi per il prossimo anno, tra prezzi e tariffe, arriveranno a 677 euro, cifra che dipenderebbe soprattutto dal possibile aumento dei pedaggi autostradali, a partire da gennaio, richiesto dalle società concessionarie.
E proprio le autostrade sono uno dei settori che ha contribuito all’aumento delle spese dei cittadini nel 2014, con un rincaro del 4,5% (16 euro). Quelli che, però, hanno colpito più duramente le tasche degli italiani sono i trasporti, con un incremento del 2,9% (89 euro), la sanità (+5,2%, pari a 54 euro), i rifiuti (+15%, pari a 44 euro), mense e rette scolastiche (48 euro) e l’acqua (+6%, pari a 38 euro). Rincari anche nelle tariffe del settore bancario (+28 euro), per i professionisti (+99 euro) e l’istruzione (+48 euro).
Secondo la Cgia di Mestre, poi, tra il 2010 e il 2014 in Italia si sono registrati i rincari delle tariffe pubbliche più alti d’Europa, secondi solo a quelli della Spagna. Madrid ha registrato un aumento delle spese del 23,7%, mentre l’Italia si è fermata a un +19,1%, contro una media dell’area Euro intorno dell’11,8 per cento. L’associazione degli artigiani mestrini sostiene che i rincari maggiori abbiano interessato in particolare le tariffe locali, soprattutto quella dei rifiuti, dove gli aumenti sono “del tutto ingiustificabili“. A causa della crisi economica, spiegano, negli ultimi 7 anni c’è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese, quindi è diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe sarebbero dovute scendere e, invece, sono aumentate del 12,2 per cento.