Dopo essere stato bandito in Egitto anche Rabat ha deciso di non far proiettare la pellicola che ha per protagonista Christian Bale. L'ultimo affresco in 3D del regista de Il Gladiatore e di Blade Runner sulla fuga di Mosè dall'Egitto è stato ritirato dalle sale un giorno prima della programmazione
L’anno scorso toccò a Noah di Darren Aronofsky, con Russel Crowe nei panni del protagonista, a essere censurato in alcuni paesi islamici. Quest’anno le polemiche e relativo battage (anche pubblicitario) coinvolgono l’ultimo film di Ridley Scott Exodus – Gods and Kings. Dopo essere stato bandito in Egitto anche il Marocco ha deciso di non far proiettare la pellicola che ha per protagonista Christian Bale. L’ultimo affresco in 3D del regista de Il Gladiatore e di Blade Runner sulla fuga di Mosè dall’Egitto è stato ritirato dalle sale un giorno prima della programmazione.
Nei cinema di Rabat e Casablanca è arrivato il divieto consegnato a voce da un delegato del Centro cinematografico marocchino, la commissione di censura del regno. Nessun documento scritto e, ufficialmente, niente ordini, solo “un suggerimento riferito ai distributori” e che ha “valore per tutto il Marocco”. Di fatto, un semaforo rosso che ha già incoraggiato il mercato pirata: la pellicola gira in rete con i sottotitoli in arabo.
Il film, una produzione americana da 140 milioni di dollari, negli Stati Uniti ne ha già incassati 38,9 per le prime due settimane di sala. Le polemiche non sono mancate anche oltreoceano, dove si contesta il fatto che gli attori di colore interpretino prevalentemente i ruoli di schiavi e ladri, mentre i ruoli di Mosè e dei faraoni egiziani siano affidati ad attori bianchi. In Egitto, quello che si annuncia un kolossal, è già stato colpito da censura a causa di “imprecisioni storiche”. Il film attribuisce il miracolo della divisione delle acque a un terremoto; inoltre, secondo la stampa marocchina personalizzerebbe la figura di Dio, cosa inconcepibile nella cultura dell’Islam.
Il trailer di Exodus