Il Partito democratico, come annunciato a novembre, acquisirà la testata Europa, ma sostituirà gran parte dei giornalisti che ci lavorano con quelli attualmente in forze a Youdem per curare la comunicazione del Pd. È questa la denuncia del direttore dimissionario e del sindacato interno dei giornalisti (il comitato di redazione, cdr) dell’ex quotidiano della Margherita che il 1 novembre 2014 aveva fermato le pubblicazioni. “Europa cambia pelle e giornalisti. Nel mantenere l’impegno assunto a metà novembre di acquisire le testate di Europa, il Partito democratico ha tuttavia deciso di proseguire le pubblicazioni con un’altra redazione”, hanno scritto i giornalisti sul sito del giornale. In contemporanea al comunicato, è stato pubblicato anche l’ultimo editoriale del direttore, Stefano Menichini, che ha annunciato il suo addio.

Una decisione, quella del Pd, che per i giornalisti di Europa “tradisce gli impegni assunti” a novembre, quando il partito aveva dichiarato di voler acquisire la testata a partire da gennaio 2015, senza però accennare a stravolgimenti all’interno della redazione. Che, secondo i titolari, sarà invece composta prevalentemente da professionisti che ora lavorano al canale di partito, Youdem: “Nonostante le ripetute assicurazioni che i vertici del Partito hanno dato – scrive ancora il sindacato – da gennaio Europaquotidiano sarà redatta presumibilmente da una larga maggioranza di giornalisti di Youdem rispetto a quelli di Europa“. Decisioni, viene sottolineato, che “sono state assunte all’ultimo momento utile e nel pieno delle festività natalizie” e senza “comunicazione ufficiale al cdr”.

Le prime informazioni sull’organizzazione futura del quotidiano le fornisce lo stesso Menichini nel suo editoriale: “Europa rimane online – annuncia il direttore uscente – Cambia molte cose ma non si spegne e questo era l’obiettivo più importante alla fine di un 2014 che ci ha visto più volte sull’orlo della chiusura e che s’è già portato via molte altre testate a cominciare dai cugini dell’Unità“. La testata, continua, “è ormai di proprietà della Fondazione Eyu, promossa e posseduta dal Pd, che vuole continuare a tenere Europa digitale in vita ma ha pochissimi soldi per farlo”.

Proprio dall’esigenza di contenere i costi nascerebbe la decisione del partito di affidare la gestione del quotidiano ai comunicatori del partito: “Da gennaio 2015 Europa verrà prodotta presso la sede del Nazareno – spiega Menichetti -, a opera di alcuni colleghi attualmente in forza all’ufficio stampa del Pd integrati da una estrema minoranza dei redattori che hanno fatto il giornale in questi anni. Appena possibile, ci si dice, riprenderanno gli sforzi per trovare nuovi soci e ulteriori risorse. Per ora si salvano le testate ma non coloro che hanno dato loro valore”. Poi il direttore chiude annunciando le proprie dimissioni, ma non senza lanciare una frecciatina per le condizioni in cui la redazione ha dovuto lavorare, specialmente nell’ultimo anno: “Penso che soprattutto nell’arco del 2014 (“l’anno del Pd di Renzi“) si sarebbe potuto fare di più e meglio per la sorte del giornale che tutti, a torto o a ragione, considerano “il giornale del Pd di Renzi”.

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