Dopo il +3,9% del 2014, per gli automobilisti è in arrivo una nuova tornata di aumenti dei pedaggi autostradali. Il ministero dei Trasporti ha fatto sapere che da giovedì 1 gennaio 2015 scatteranno “adeguamenti” pari in media, per l’intera rete, all’1,32% delle tariffe attuali. I rincari, dunque, si manterranno entro il tetto massimo dell’1,5%, come garantito nei giorni scorsi dal ministro Maurizio Lupi. Il dicastero delle Infrastrutture, si legge nel comunicato, insieme a quello dell’Economia ha ritenuto “obiettivo prioritario di interesse pubblico l’adozione di ogni misura idonea a consentire il superamento dell’attuale negativa congiuntura economico-finanziaria”. Di qui la decisione di “calmierare” l’adeguamento. Ma non di annullarlo, cosa che avrebbe lasciato a bocca asciutta la lobby dei concessionari autostradali presieduta dal vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona. Che, sul fronte dei suoi interessi nel campo dell’autotrasporto – Palenzona è anche presidente onorario di Fai-Conftrasporto – , ha incassato lo stanziamento nella legge di Stabilità di 250 milioni di euro l’anno per il settore.
Tra i principali beneficiari di questo nuovo ritocco all’insù dei pedaggi si ritrovano i soliti noti, gli stessi gruppi che grazie al decreto Sblocca Italia, molto sponsorizzato dallo stesso Lupi, potranno ottenere automaticamente proroghe delle loro concessioni semplicemente promettendo nuovi investimenti o anche solo accorpando tratte autostradali gestite con autorizzazioni ora separate. Si tratta del gruppo Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton, del gruppo Gavio (che ha in concessione Autostrada dei Fiori, Torino-Aosta, Torino-Bardonecchia e Autostrada Ligure Toscana, per citarne solo alcune) e di quello Toto, a cui fa capo la Strada dei Parchi.
Ecco di quanto aumenteranno, nel dettaglio, i pedaggi delle diverse tratte italiane:
– Asti-Cuneo 0
– Autostrada Torino Ivrea – Valle d’Aosta (Ativa) 1,5%
– Autostrade per l’Italia 1,46%
– Autostrada del Brennero 0
– Autovie Venete 1,5%
– Brescia-Padova 1,5%
– Consorzio Autostrade Siciliane 0
– Concessioni autostradali venete (Cav) 1,5%
– Centro Padane 0
– Autocamionale della Cisa 1,50%
– Autostrada dei Fiori 1,50%
– Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,50%
– Tangenziale di Napoli 1,50%
– Raccordo autostradale Val D’Aosta (Rav) 1,50%
– Società Autostrada Ligure Toscana (Salt) 1,50%
– Società autostrada tirrenica (Sat) 1,50%
– Autostrade Meridionali (Sam) 0
– Autostrade Torino-Milano e Torino-Piacenza (Satap) Tronco A4 e tronco A21 1,5%
– Società autostrade valdostane (Sav) 1,5%
– Società italiana per il traforo autostradale del Fréjus (Sitaf) 1,5%
– Torino – Savona 1,5%
– Strada dei Parchi 1,5%
Atlantia, la società dei Benetton che gestisce il tratto italiano del Traforo del Monte Bianco, ha poi comunicato che in base ad accordi bilaterali Italia-Francia il tunnel applicherà un aumento pari al 2,59%, relativo per lo 0,19% alla componente inflattiva (media fra Italia e Francia) e per il 2,4% alle maggiorazioni tariffarie.