Sul cargo inizialmente diretto verso la Croazia molti bambini. Arrestato uno dei presunti scafisti. Ancora da chiarire perché sia stato lanciato l'Sos che aveva mobilitato le Marine militari greca e italiana
Intorno alle 3 e 30 di questa notte è approdato al porto di Gallipoli il cargo battente bandiera moldava Blue Sky M, intercettato al largo di Corfù dopo un Sos. I migranti a bordo, in gran parte siriani, sono 768, come riferisce la Guardia Costiera. L’agenzia Reuters ha segnalato la presenza di quattro morti. Ma la notizia è stata smentita. “Non c’erano morti. Quattro persone dormivano nella stiva e in un primo momento si è pensato che fossero decededute”, ha detto a La Presse Maurizio Scardia, responsabile del 118 di Lecce. Moltissimi i bambini a bordo della nave. Circa una trentina i piccoli sotto i tre anni, una decina le donne incinte, di cui una al settimo mese, ma nessuna a fine gravidanza. Tanti anche i nuclei familiari. “E’ stata evitata una tragedia. La nave – ha spiegato all’Adnkronos il portavoce della Guardia Costiera Filippo Marini – era stata abbandonata, con il motore bloccato a velocità di 6 nodi diretta verso le coste italiane. Si è rischiata la collisione della nave sulla costa, determinando la morte tra le persone a bordo e un grave danno ambientale”. E’ stato arrestato uno dei presunti scafisti.
Le operazioni di sbarco sono iniziate alle 4 terminate intorno alle 6.50 con molte difficoltà a causa delle pessime condizioni meteo. Dei migranti 130 sono stati ricoverati in vari ospedali della provincia, soprattutto a Gallipoli e a Casarano. Nessuno di loro è in gravi condizioni, manifesterebbero solo sintomi da ipotermia. Gli altri migranti sono stati sistemati in tre scuole comunali dove sono stati assistiti e rifocillati da personale della Croce rossa e della Protezione civile. I primi 160 profughi sono saliti sui pullman diretti verso Milano.
Uno dei presunti scafisti è stato arrestato. Al momento non si conosce né la sua nazionalità né il nome. Le indagini sono condotte dalla procura di Lecce che coordina un pool anti immigrazione clandestina composto da carabinieri, Capitaneria di porto, Guardia di finanza e polizia. Secondo la prima ricostruzione l’imbarcazione sarebbe partita dalla Turchia, diretta verso il porto di Rijeka in Croazia. Ma nella mattinata di martedì è stato lanciato l’allarme per la presenza di uomini armati a bordo, all’arrivo nel porto pugliese gli investigatori non hanno però trovato nessuna arma. Dopo diverse ore l’allerta è rientrata e la nave ha cambiato rotta, puntando la prua verso l’Italia. A questo punto sono intervenuti gli elicotteri della Marina Militare e dell’Aeronautica. A bordo sono saliti gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia costiera che sono riusciti ad evitare che il cargo impattasse contro la costa. A circa 3 miglia da Santa Maria di Leuca, infatti, i sei militari delle Capitanerie sono riusciti a far cambiare rotta all’imbarcazione nonostante il motore fosse bloccato.
Tanti ancora gli aspetti della vicenda da chiarire. Soprattutto resta da capire perché sia stato lanciato l’Sos. I primi a riferire dell’allerta sono stati i media greci. Secondo alcune fonti la richiesta di soccorso potrebbe essere stata inviata da un passeggero o da una persona dell’equipaggio per la sospetta presenza di uomini armati. Poi in un via vai di notizie contraddittorie altre fonti hanno parlato di problemi al motore e di alcune avarie di tipo meccanico. Media internazionali hanno avanzato l’ipotesi che i clandestini siriani fossero stati abbandonati dagli scafisti, senza coperte, cibo e acqua.
ha collaborato Tiziana Colluto
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