La Sfida si allarga a macchia d’olio. Andrea Kaemmerle, quest’anno festeggia i venticinque anni sulla scena, è la prova vivente che si possono tirare su stagioni a costo zero ed a chilometro zero, senza alcun finanziamento pubblico, né dal Ministero né dalla Regione né dalla Provincia. Si salva con i pochi fondi comunali, ma soprattutto con la bigliettazione e con gli sponsor privati.
Dopo la direzione artistica del Teatro di Bientina (inserito da Il Sole 24 ore ai primi posti della classifica italiana dei comuni per l’alta qualità della vita), e quella estiva di uno dei festival più ampi, geograficamente e come date e repliche, l’Utopia del Buongusto (che intercetta ventidue territori), adesso arriva il terzo anello della serie: il Teatro Verdi di Casciana Terme. Una stagione ricca e condivisa che ha fatto scattare la denominazione di Teatro Liquido, ovvero flessibile, nei passaggi per osmosi, intercambiabile.
Dopo il concetto di “società liquida” di Bauman, questo di Kaemmerle più si lega all’idea di convivialità e bicchieri da sbattere, di incroci tra vino rosso ed un sano intrattenimento pieno di vita. Non perde la verve ironica e polemica l’attore, anzi pesta sull’acceleratore: “Siamo uno dei tanti Teatro Verdi della regione (fantasia al potere: ne esiste uno a Firenze, uno a Pisa, ma anche Montecatini e Santa Croce sull’Arno; come se Giuseppe Verdi fosse toscano, ndr) ma tra due anni saremo l’unico, gli altri saranno ormai chiusi. Siamo sicuramente il luogo più birbante e nazional popolare dove vedere teatro, nel segno del Guascone, brillante ma non troppo ruffiano, uno spazio vicino alla leggerezza ma non lontano dall‘intelligenza. In regione non ci hanno mai considerato, ci hanno sempre detto ‘domani’ o ‘vedrai l’anno prossimo’. Pare che se sei una struttura virtuosa non debbano aiutarti, se invece vai in rosso ed in deficit allora sì che sovvenzionano; sono gli artisti la nostra banca”.
Nella locandina di quest’anno un Giuseppe Verdi con tanto di naso rosso da clown abbigliato e con il dito puntato in avanti come lo Zio Sam a stelle e strisce per una “chiamata alle armi” pacifica a teatro. Tra i tanti nomi del cartellone toscani affezionati al progetto come Anna Meacci, che torna con Tuttodasola, monologo autobiografico, e con Scoop! con Katia Beni, così come Paolo Migone (il 17 gennaio) o Antonella Questa in Vecchia sarai tu (31 gennaio) o Alessandro Benvenuti in Me medesimo (21 febbraio). O ancora Rita Pelusio (6 dicembre), mentre sul versante musicale due big come Giorgio Conte, fratello del più celebre Paolo, ma certamente non meno bravo, per San Valentino riproporrà Una giornata al mare o Non sono Maddalena, e Pippo Pollina (28 febbraio; pippopollina.com) osannato in tutta Europa e che questa estate si è esibito all’Arena di Verona.
La prima nazionale e produzione della stagione è Naturalmente zoppica un po’ (27, 28 e 29 marzo) con lo stesso Kaemmerle, con Alessandro Schwed (in arte Jiga Melik) uno dei fondatori della rivista satirica ed irriverente Il Male, e Riccardo Goretti, il nuovo che avanza, l’alter ego vitale ed irruento: “La fantasia fa paura al potere. Siamo come i dadaisti che i russi arrestavano”.
Il tutto ricordando sempre Carlo Monni, padre putativo, amico fraterno, musa, lume e nume tutelare di questa allegra brigata che, grazie (o purtroppo) a lui, continuano nel solco di quella comicità un po’ ruvida, certamente non imbellettata ad arte, ma più genuina: non caviale ma una fetta di salame, potremmo sintetizzarla. Con tutto il rispetto dovuto al maiale, del quale, si sa, non si butta via niente.
Teatro delle Sfide, Bientina (Pisa)