Secondo sopralluogo a bordo per verificare le cause dell’incendio che ha causato 11 morti accertati e un numero indefinito di dispersi e cercare eventuali altri corpi. All'interno temperature ancora elevatissime. Intanto il ministero dei Trasporti ha aperto un'inchiesta
“Nelle parti ispezionate oggi non abbiamo trovato cadaveri. Speriamo vada avanti così”. Lo ha detto il pm di Bari Ettore Cardinali al termine dell’ispezione di cinque ore sulla Norman Atlantic insieme a un pool di investigatori, carabinieri della Scientifica e vigili del fuoco. Nonostante all’interno della nave la temperatura sia ancora molto elevata – stando a quanto rilevato dai tecnici in alcuni locali ha superato i 180 gradi – è stato possibile esaminare una parte delle stive e una piccola porzione del deposito mezzi e controllare documentazioni e sistemi di sicurezza e antincendio. “Nella stiva siamo entrati parzialmente, ancora le condizioni non sono ottimali, c’è fumo e pericolo di incendio”, ha chiarito Cardinali. Alcuni sommozzatori della Polizia hanno poi ispezionato lo scafo per verificare che non vi fossero falle o oggetti impigliati. Cardinali, che aveva già svolto un sopralluogo venerdì pomeriggio, ha spiegato che si sta valutando il trasferimento del relitto a Bari, dove ha sede l’autorità giudiziaria che sta indagando sul caso. “Ma bisognerà prima verificare – ha specificato – se ci siano le condizioni per rimorchiare la nave, se il tempo lo permette e se lì ci sia la possibilità di accoglierla”. La decisione sarà presa “appena avremo la possibilità di avere l’ok per la navigazione”.
Sulla nave su cui domenica scorsa, mentre si trovava al largo delle coste albanesi, è divampato un incendio che ha provocato 11 vittime accertate, feriti e dispersi. è salita anche una commissione di militari del Corpo centrale delle Capitanerie di Porto inviata dal ministero dei Trasporti, che ha avviato un’inchiesta per risalire alle cause del disastro in mare. Nel pomeriggio è arrivata anche una commissione ministeriale greca. Entrambe intendono fare valutazioni su quello che verrà trovato (quando vi si potrà accedere) nei piani più bassi del traghetto. Ieri è stata recuperata la “scatola nera“, che sarà fondamentale per accertare le cause dell’incendio e la dinamica dei fatti. In giornata è atteso anche il Nucleo investigativo antincendio (Nia) dei Vigili del fuoco, in supporto a quello di Brindisi.
La custodia giudiziale intanto è passata dalla ditta Barretta al presidente dell’autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides. Nella notte sono stati segnalati alla Capitaneria di porto nuovi focolai di incendio e per prevenire possibili incidenti sono state date disposizioni di sicurezza sull’accesso delle navi carboniere del porto. Intanto una ventina di parenti di dispersi sono arrivati in Puglia per l’eventuale riconoscimento dei corpi che potrebbero trovarsi all’interno del traghetto. “Ci sono le famiglie di nove passeggeri greci”, ha detto Stelio Campanile, console greco a Bari.”Non ci sono informazioni circa ricoverati a Bari Brindisi e Lecce che non siano ancora stati identificati”. “L’ultima volta abbiamo parlato sabato mattina”, dicono a ilfattoquotidiano.it la nipote e la sorella di Tsamis Vasilis, 54 anni, disperso. “Non abbiamo fiducia in autorità italiane né greche. Come facciamo ad averne dopo quanto è successo? Non abbiamo più speranze di trovarli vivi, almeno spegnete incendio e fateceli trovare morti”.
Tra le undici vittime accertate finora c’è anche una minorenne albanese con permesso di soggiorno tedesco. Si tratta della 15enne Racha Charif. Venerdì sera è stata identificata l’ultima salma delle nove che si trovano in attesa delle autopsie nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Si tratta di Gerasimos Kazantzidis, autotrasportatore greco. Il figlio e i nipoti dell’uomo hanno riconosciuto il corpo. Gli altri sono gli autotrasportatori campani Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, il sacerdote georgiano 27enne Omar Kartozia, la turca Havise Savas, i greci Sasentis Nikolaus Paraschis e Kostantinos Koufopuolos e un’altra donna tedesca, Muller Afroditi.
Sempre sabato il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano ha incontrato a Napoli Maria Spina, la moglie di Carmine Balzano, che risulta ancora disperso dopo l’incendio che domenica scorsa ha colpito il Norman Atlantic. Venerdì la donna ha lanciato un appello a non interrompere le ricerche. Alfano ha garantito che prenderà contatti con la Prefettura di Napoli e con l’ambasciatore italiano in Albania e che “le ricerche stanno continuando in tutte le nazioni coinvolte”.
ha collaborato Andrea Tundo
→ Sostieni l’informazione libera: Abbonati o rinnova il tuo abbonamento al Fatto Quotidiano