Secondo l'associazione dei consumatori, risentono maggiormente della riduzione degli acquisti i piccoli negozi. Meglio outlet e boutique d'alta moda. Il presidente Carlo Rienzi: "Anticipare gli sconti al 3 gennaio non è servito"
“Non si è registrata alcuna impennata delle vendite”. A rivelarlo, a poche ore dall’inizio dei saldi invernali del 2015, è il Codacons, che ha segnalato un calo del 5 per cento nelle grandi città rispetto al 2014, con ribassi più evidenti nelle periferie. “Il comportamento dei consumatori sembra orientato alla massima cautela – ha sottolineato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – si gira per centri commerciali e strade dello shopping, si osservano i capi in vetrina e i prezzi, ma si attende ancora prima di effettuare gli acquisti”.
“Anticipare l’avvio degli sconti al 3 gennaio non è servito a molto. Si esce, si osservano le vetrine ma ancora non si compra – ha continuato Rienzi – Segno che i consumatori puntano ad acquisti mirati, limitati da un budget per i saldi sempre più ristretto a causa della crisi economica”. Come lo scorso anno, secondo il Codacons, i piccoli negozi e soprattutto le periferie “risentono particolarmente della riduzione degli acquisti” mentre la situazione appare meno negativa negli outlet e soprattutto nelle boutique dell’alta moda, che possono contare su una massiccia presenza di turisti che tengono alto il livello delle vendite.
Molta la gente per strada a Roma, ma poca dentro i negozi, salvo qualche fila nelle importanti griffe italiane e internazionali. Nel Tridente, cuore dello shopping capitolino, negozi aperti, molti curiosi, vetrine attraenti ma, almeno per le vendite, l’impressione è almeno per ora quella di grande prudenza. Un atteggiamento che tocca sia la clientela delle catene commerciali internazionali (“l’anno scorso a quest’ora avevamo venduto di più” rivela la commessa di una notissima marca di abbigliamento sportivo), sia le griffe più prestigiose del made in Italy di via dei Condotti, dove oltre le porte spesso si vedono solo i commessi.
Qualche coda solo a piazza di Spagna (per i piumini d’oca e le scarpe casual), per lo più di turisti orientali, o negli storici negozi di Campo Marzio (clientela italiana). Nessuna coda nelle catene spagnole e nordeuropee del pret-à-porter, che però, grazie ai prezzi competitivi, riescono a vendere qualcosa; anche l’intimo giovane sembra reggere. Tra i clienti si sente la crisi: “Sono qui solo per curiosità – spiega una donna anziana di fronte a una vetrina del Corso – ma non credo comprerò nulla”.
In tanti oggi hanno deciso di fare un giro in centro a Milano per vedere i negozi nel primo giorno di saldi, ma ad essere presi d’assalto sono soprattutto negozi di prezzo medio e basso piuttosto che quelli delle grandi griffe. Qualche persona in attesa davanti a Gucci, nessuno davanti al negozio Moncler di via Montenapoleone. La coda più lunga sembra essere quella di Corso Vittorio Emanuele da Alcott. Una fila di adolescenti con solo qualche adulto ad accompagnare i figli per entrare nel negozio che offre sconti fino al 70% e magliette a partire da 2 euro e 99.
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