E' il nuovo Museo interattivo: basta fare un passo e si attiva il menù, che consente di "viaggiare" tra le abitazioni della colonia romana di Lucus Feroniae, nelle stanze della bella Villa dei Volusii di epoca augustea. Sott'acqua o a mezz'aria, il visitatore riesce a esplorare a fondo il territorio e a incontrare personaggi
Un’esperienza multisensoriale per viaggiare a ritroso nel tempo tra i villaggi di capanne sorti lungo la valle del Tevere nell’VIII secolo, tra le abitazioni della colonia romana di Lucus Feroniae, nelle stanze della bella Villa dei Volusii di epoca augustea. È il nuovo Museo virtuale della Valle del Tevere ospitato all’interno della suggestiva cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia grazie al quale sarà possibile esplorare l’area a nord di Roma compresa tra il Monte Soratte, Fidene Sacrofano e Palombara Sabina.
Una nuova sofisticata installazione realizzata dall’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR in collaborazione con la Direzione Regionale MiBACT per i Beni culturali e paesaggistici del Lazio, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale, il Museo del fiume di Nazzano e la Società Geografica Italiana con il finanziamento di Arcus Spa e il contributo di Evoca srl e Franz Fischnaller, professionista nella visualizzazione elettronica.
Progetto Museo Virtuale della Valle del Tevere (language ITALIAN) from Eva Pietroni on Vimeo.
Basta fare un passo e si attiva il menù, alzare un braccio per essere catapultati in scenari mozzafiato ricostruiti alla perfezione: sott’acqua o a mezz’aria, il visitatore riesce a esplorare a fondo il territorio, a incontrare personaggi, interagire con immagini e ascoltare suoni grazie ad avanzate tecnologie derivate dal mondo del cinema e dei videogiochi. Tutti i contenuti sono fruibili, dunque, attraverso la gestualità del corpo con l’obiettivo di stimolare la curiosità del pubblico e favorire la conoscenza, ma soprattutto l’esperienza diretta del patrimonio culturale. È un viaggio a 360 gradi che racconta la geomorfologia, l’ecosistema, la vegetazione, l’insediamento nel corso dei secoli, ma anche approfondimenti sulla mitologia, la ritualità, l’iconografia del territorio.
Lo spettacolare sistema di visualizzazione, infatti, con tre grandi schermi da 65 pollici ciascuno e un sensore che non richiede di indossare marcatori di movimento, consente di immergersi in quattro scenari differenti: il volo sul territorio, con alcuni approfondimenti sulla sua formazione geologica e l’evoluzione storica, in particolare tra VIII e VII secolo a.C.; sott’acqua dove immagini, poesie e citazioni letterarie narrate da una moltitudine di voci sono “trasportate” dalla corrente; la ricostruzione della Villa dei Volusii dove il pubblico visita le strutture di età augustea e vive sia la storia della famiglia che quella del sito grazie al liberto Mena che narra la struggente storia di uno schiavo affrancato; l’antica colonia romana di Lucus Feroniae, popolata da personaggi dell’epoca e divinità rappresentati da veri attori ripresi in green screen e integrati nell’animazione virtuale in cui è possibile comparare parallelamente il sito reale e quello ricostruito in 3D.
“L’idea – ha spiegato Eva Pietroni, ricercatrice del CNR e responsabile scientifico del progetto – è nata quasi tre anni fa per far conoscere quella zona dell’antica Roma, ricca di risorse ma poco frequentata. Per farlo abbiamo pensato a una modalità nuova, puntando su una chiave di lettura evocativa ed emozionale, dove la tecnologia ha un ruolo fondamentale per veicolare importanti messaggi”.
Una commistione di linguaggi, dal cinema ai video games, dall’archeologia alla geologia, dalla storia alla letteratura, che crea un connubio perfetto tra arte, tecnologia e scienza per dare al visitatore l’impressione di oltrepassare una sorta di portale magico attraverso il quale si torna indietro nei secoli.
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