I lettori del Fatto premiano chi, durante l'anno, ha cercato con coraggio di cambiare le cose: ai primi posti il Papa e il magistrato della trattativa Nino Di matteo
Vi abbiamo chiesto di votare per il personaggio che ha lasciato un segno nell’anno che si è appena concluso. Avete partecipato in tanti lasciando commenti sul nostro sito e sulle pagine Facebook e Twitter.
Al primo posto con grande distacco sugli altri c’è Papa Francesco: l’unico che sembra riuscire a trasmettere sentimenti positivi di speranza, coerenza e serietà. Con le sue iniziative ha conquistato spesso le prime pagine dei giornali: dalla recente mediazione che ha portato alla fine dell’embargo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba alla preghiera con Peres e Abu Mazen per la pace in Medio Oriente. Dalla scomunica dei boss mafiosi all’apertura ai gay. Infine, i severi richiami contro la casta del Vaticano e la battaglia contro la pedofilia nella Chiesa.
Al secondo posto il magistrato antimafia Nino Di Matteo, impegnato nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. È di pochi giorni fa la rivelazione del pentito Vito Galatolo sui centocinquanta chili di tritolo provenienti
dalla Calabria e ordinati direttamente da Matteo Messina Denaro per eliminare il pm che, nelle parole del boss, “è andato troppo oltre”.
In terza posizione troviamo il medico di Emergency che è stato ricoverato all’Ospedale Spallanzani di Roma dopo aver contratto il virus Ebola in Sierra Leone. “Non credo di essere un eroe” ha dichiarato dal suo
reparto di isolamento, “sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato”.
A pari merito nella graduatoria il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo e l’astronauta Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio con la missione Futura 42. La 37enne originaria del Trentino Alto Adige è impegnata in una campagna di oltre 200 complessi esperimenti scientifici sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), dalla quale sta portando avanti anche un importante progetto legato all’alimentazione e alla salute. Altri protagonisti, non sempre in positivo, sono il presidente russo Vladimir Putin, quello americano Barack Obama, il premier Matteo Renzi e il capo dello Stato Giorgio Napolitano che, nel bene e nel male hanno segnato profondamente la politica di tutto il 2014.
Molti di voi hanno voluto ricordare Reyhaneh Jabbari (Teheran, 1988 – Karaj, 25 ottobre 2014), giovane donna condannata a morte per omicidio e uccisa in Iran il 25 ottobre, malgrado le proteste dell’opinione pubblica internazionale e di Amnesty International. Avete poi votato anche per coloro che, pur non essendo famosi, meriterebbero di esserlo per il solo fatto di resistere tra crisi economica e corruzione dilagante. Eloquenti in questo senso alcuni tweet: “Il personaggio dell’anno sono io che continuo a lavorare con gli enti pubblici che non mi pagano!”; oppure: “Personaggio del 2014? #ItalianoIgnoto che, in questo nostro Paese, ancora resiste…”.
Qualche voto se lo guadagnano anche Massimo Ferrero “Er viperetta”, imprenditore e nuovo presidente della Sampdoria; il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che tra comparsate tv, servizi fotografici osé, felpe e provocazioni a migranti e rom si è aggiudicato il titolo di “goleador” da parte di Silvio Berlusconi. In fondo alla classifica troviamo Paolo Sorrentino, con il suo Oscar come miglior film straniero per La grande bellezza; il sindaco di Roma Ignazio Marino, passato dalle polemiche sulle multe alla famigerata Panda Rossa al ciclone delle inchieste di Mafia Capitale, seppure non coinvolto in prima persona. Infine, non potevano mancare i voti per Antonio Razzi, che non ha bisogno di alcuna presentazione.
Il Fatto Quotidiano, Lunedì 29 dicembre 2014