Massimiliano Latorre, il marò che il 5 gennaio è stato operato al cuore per un difetto congenito, ha ricevuto la visita del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. È la seconda volta che il fuciliere di Marina, trattenuto da due anni e mezzo in India insieme al collega, Salvatore Girone, con l’accusa di aver sparato e ucciso due pescatori nei mari del Kerala, incontra la rappresentante del governo che l’1 settembre, quando il militare fu colpito da ictus, volò a New Delhi per sincerarsi delle sue condizioni.
Massimo riserbo sulla conversazione tra i due, anche se il ministro avrà voluto conoscere le reali condizioni fisiche del marò che, il 12 gennaio, vedrà scadere il permesso di 4 mesi concesso dalle autorità indiane per curare i suoi problemi cardiaci. Latorre è stato operato al policlinico San Donato di Milano “per la chiusura del forame ovale pervio”, un piccolo “foro” tra l’atrio sinistro e destro del cuore che, presente nel feto, in genere si dovrebbe rimarginare dopo la nascita. Un difetto congenito, non grave, che è diffuso in una percentuale tra il 15 e il 30% della popolazione e che in alcuni casi può portare a ischemie o ictus, come nel caso del militare.
Familiari e autorità italiane sono preoccupate per le condizioni di salute del fuciliere di Marina, in vista del suo rientro, il 12 gennaio, a New Delhi. In casi di operazioni simili, il periodo di degenza dura un paio di giorni, ma la compagna del militare, Paola Moschetti, ha specificato che “tecnicamente l’intervento pare riuscito, Massimiliano dovrà recuperare e avrà bisogno di tranquillità e di riprendersi. L’intervento al cuore non è uno scherzo”.