“Nemmeno Bossi o Maroni erano riusciti a farci iscrivere al sindacato. Tra i record di Salvini c’è anche questo”: è l’amara constatazione dei dipendenti (e contemporaneamente militanti) della Lega Nord, di cui il partito ormai vuole fare a meno. Questa mattina, i rappresentanti sindacali hanno incontrato a Roma gli avvocati del Carroccio per discutere della procedura di mobilità per i 71 dipendenti avviata il 4 novembre dal partito. Era il terzo incontro, ma le parti non hanno trovato l’accordo.
“Abbiamo proposto di lavorare a stipendio dimezzato per tutto il 2015, ma la Lega Nord non ha accettato”, spiega al fattoquotidiano.it Francesco Bonora, da 17 anni al lavoro al centralino di via Bellerio e da pochi mesi anche rappresentante sindacale della Uil. Non è stato facile far ‘digerire’ ai dipendenti della sede milanese del Carroccio la necessità di rivolgersi ai sindacati che da queste parti chiamano ‘la Triplice’. Ma ora in via Bellerio, c’è anche un rappresentante sindacale della Cgil e uno della Uil, per un totale di 8 iscritti alle sigle sindacati su una trentina di lavoratori. Ed è partito un giro di mail anche per convincere i lavoratori sparsi nelle sedi locali e regionali di Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte, Liguria, Lazio e Emilia Romagna.
“Abbiamo chiesto un incontro con Salvini anche tramite la sua segretaria – spiega un lavoratore – ma ci ha risposto che della questione se ne occupano gli avvocati…finirà come nei divorzi, tutto in mano agli avvocati”. E’ lo studio legale PricewaterhouseCoopers, lo stesso chiamato nel 2012 dalla Lega del dopo-Bossi per passare in rassegna i bilanci del Carroccio, a rappresentare il partito in questa vicenda. Le soluzioni presentate ai lavoratori sono state giudicate ‘inaccettabili’ dai sindacati: “Ci hanno proposto la cassa-integrazione a zero ore tranne che per 5-6 posizioni lavorative (su 71 dipendenti, ndr)”.
Ruoli considerati ‘fondamentali’ per un partito che dichiara di essere alla prese con una “ristrutturazione aziendale” considerata la “complessiva situazione economico-finanziaria della Lega Nord”: si tratterebbe di un addetto alla segreteria per Salvini, uno per Bossi e uno per l’amministratore federale del partito Giulio Centemero. E poi c’è il ruolo da autista ‘da salvare’: uno per portare in giro il segretario del Carroccio e uno per il Senatur. “Perfino uno degli autisti di Bossi (che ne ha 6, ndr), mi ha chiamato per sapere come sta andando la trattativa”, spiega il sindacalista Uil. In attesa della mediazione del ministero del Lavoro, i dipendenti di via Bellerio torneranno al lavoro lunedì 12 gennaio.