Dopo il doppio funerale è il momento dell’inchiesta. Pino Daniele è morto “per insufficienza cardiaca“. Questi gli esiti dell’autospia eseguita. All’autopsia erano presenti i consulenti nominati dalla procura di Roma Vittorio Fineschi, Giorgi Bollino e Giuseppe Ambrosio nonché quelli nominati dalla ex moglie del cantante Fabiola Sciabarrasi, Luisa Regimenti, presidente del sindacato italiano specialisti in medicina legale, ed Enrico Marinelli. Dagli esami svolti è emerso che in passato il cantante ha subito interventi di rivascolarizzazione miocardica e che soffriva di una cardiopatia cronica. I medici non hanno fatto l’esame tossicologico in quanto non richiesto dalla procura. Altri esiti degli esami programmati saranno resi noti nei prossimi giorni.
Fiumi di inchiostro in questi giorni hanno raccontato ‘le famiglie’ dell’artista napoletano: i due figli avuti dalla prima moglie Dorina Giangrande, la seconda consorte Fabiola Sciabbarrasi e i suoi tre figli più piccoli e Amanda Bonini, la compagna, l’ultima persona ad avere visto Pino Daniele in vita, nella notte in cui il suo cuore si fermò durante la corsa dalla Maremma all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
È proprio su quelle ultime ore che ora indaga la procura della capitale per omicidio colposo, con la collaborazione della procura di Grosseto che ha fatto verifiche sulla chiamata al 118 e accertato che la corsa in auto verso Roma è durata meno di un’ora. “La ‘signora’, che era sola in macchina con lui e guidava, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli” aveva detto all’Ansa Fabiola. “Non volevo l’autopsia per evitare un ulteriore oltraggio a Pino, ma ben venga se necessaria per stabilire che cosa è successo”.